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Negli Stati Uniti hanno approvato una legge per proteggere i matrimoni, anche quelli gay

Con 258 voti favorevoli su 435, anche la Camera degli Stati Uniti ha approvato la legge che serve a proteggere i matrimoni, soprattutto quelli delle coppie gay o Lgbtqi+. Il Senato aveva già dato il via libera alla riforma, in cui adesso mancherebbe solo il sigillo di Joe Biden, che dovrebbe essere una formalità considerato che la proposta arriva dai democratici, il suo partito.

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La bandiera arcobaleno, simbolo della comunità Lgbtqi+ – Nanopress.it

I matrimoni tra persone dello stesso sesso sono già legali negli Stati Uniti a seguito di una sentenza della Corte suprema del 2015 che riteneva incostituzionali tutte le leggi che li vietavano nei singoli Stati. In questo caso, però, servirà a evitare situazioni come quella di giugno, in cui la Corte aveva deciso di rendere illegale l’aborto a livello federale, dando così la possibilità agli Stati di legiferare in materia.

Anche la Camera degli Stati Uniti ha dato il via libera alla legge per proteggere i matrimoni gay

Nessun colpo di scena, neanche alla Camera: negli Stati Uniti, dopo che il presidente Joe Biden firmerà la legge (ma si tratta di una pura formalità), saranno protetti tutti i matrimoni celebrati in uno Stato del Paese, specialmente quelli delle coppie dello stesso sesso.

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Il matrimonio di una coppia gay – Nanopress.it

Con 258 voti su 435, alcuni arrivati anche dalle fila dei repubblicani, come era già successo al Senato il mese scorso quando si era data l’approvazione con 60 voti favorevoli su 100, oggi si è dato il via libera a una riforma che serve a tutelare i gay, che legalmente già si potevano sposare, evitando colpi di coda da parte della Corte Suprema, che li aveva resi legali nel 2015 con una sentenza.

Perché si è deciso di introdurre una legge per proteggere i matrimoni gay

Protezione, infatti, non è un termine a caso, ma nasce dalla volontà dei democratici, che hanno proposto la legge, di evitare quello che era già successo a giugno quando la più alta corte della magistratura federale aveva deciso di abolire la storica sentenza Roe v. Wade che, invece, rendeva legale l’aborto in tutto il Paese, rimettendo ai singoli Stati la decisione di consentirlo oppure no.

Come dicevamo, quindi, non c’è stato nessun colpo di scena, soprattutto perché alla Camera, almeno fino al 2023, i democratici avranno la maggioranza, che perderanno, però, nel nuovo anno per via del risultato delle elezioni di midterm in cui a uscire vittoriosi sono stati i repubblicani, situazione opposto a quella del Senato in cui Biden potrà contare ancora sulla maggioranza dei seggi.