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“Non è giusto”. Saman Abbas, la scoperta choc sui genitori dalle intercettazioni allo zio

Negli ultimi giorni sono emersi particolari agghiaccianti sull’omicidio di Saman Abbas, la 18 scomparsa il 30 aprile scorso da Novellara (Reggio Emilia). Stando al racconto che il cugino Ikram Ijaz avrebbe fatto a un altro detenuto, Saman Abbas sarebbe stata uccisa dallo zio mentre i cugini la tenevano ferma e con il contributo di un uomo misterioso. Strangolata con una corda, e il corpo fatto sparire risucchiato dalle acque del Po. La 18enne sarebbe stata consegnata dai genitori allo zio Danish.

Intanto la Procura di Reggio Emilia si prepara a portare in tribunale i faldoni dell’inchiesta sull’omicidio di Samn Abbas. Dagli stessi faldoni affiora un’intercettazione della mamma della ragazza, Nazia Shaheen. “Io e tuo padre siamo morti lì”, così la donna si era rivolta al figlio nonché fratello della 18enne scomparsa, parlando di quei terribili momenti in cui, secondo l’accusa, avrebbero affidato la ragazza allo zio per farla uccidere.

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Saman Abbas genitori in Pakistan con una nuova identità

Tuttavia appare sempre più remota la possibilità di vedere in aula i genitori di Saman Abbas, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. La loro fuga sarebbe stata organizzata nei minimi dettagli: è quanto emerge sia dalle intercettazioni dei familiari della coppia durante l’inchiesta per la scomparsa di Saman sia dagli accertamenti investigativi dei carabinieri sui movimenti degli Abbas. Una prova sono le parole dello zio della 18enne, Danish Hasnain: “Stanno per andare per sempre in Pakistan” diceva infatti il 34enne in un messaggio alla sua fidanzata confermando il piano di fuga.

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“Abbiamo fatto un lavoro molto bene, perciò non preoccuparti”, diceva l’uomo alla donna che si diceva preoccupata dalle indagini degli inquirenti che lo interrogavano in quelle ore. “Mio fratello e sua moglie stanno arrivando in Pakistan. Sono già seduti sull’aereo. Domattina arriveranno a casa”, diceva ancora Hasnain in una chat risalente al pomeriggio del primo maggio e recuperata dagli investigatori. L’uomo ha poi cercato di coprire la fuga della coppia e ai carabinieri diceva: “La sorella di suo padre, che vive in Pakistan, è malata e per questo motivo i suoi genitori hanno prenotato i biglietti di volo per andare in Pakistan”.

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Insomma la cattura dei genitori di Saman Abbas appare molto complessa: sarebbero in Pakistan, nel Punjab, e avrebbero fatto perdere le loro tracce con l’aiuto dei parenti locali e anche di alcuni autorità del posto. Avrebbero cambiato identità sotto la protezione di una rete di conoscenze. Nonostante ci sia una richiesta di rogatoria da parte dell’Italia, dal Pakistan non è stata data alcuna risposta. Del resto nel Paese la sensibilità rispetto a questo reato è molto bassa e anzi delitti che puniscono le donne ritenute colpevoli di aver disonorato la famiglia sono all’ordine del giorno.