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Nord Stream, Usa e Russia si accusano a vicenda | E se fosse sabatata la rete Internet?

Continua a generare polemiche quanto accaduto al gasdotto Nord Stream: c’è davvero dietro un sabotaggio? Cosa succederebbe se rimanessimo senza internet?

Quanto accaduto alle tubature del gasdotto Nord Stream 1 e 2, situate tra la Norvegia e la Danimarca, continua a far discutere ed è diventato terreno di scontro tra gli Stati Uniti e la Russia. Il primo attacco è giunto da Kiev, con il governo ucraino che ha immediatamente accusato la russia di aver sabotato le tubature. A dar manforte alla tesi ucraina sono giunti immediatamente gli Stati Uniti, i quali ritengono che si tratti di un attacco all’Europa.

Da Mosca le accuse di Biden e Zelenski sono state respinte con decisione, con Peskov (portavoce di Putin), che ha spiegato che un simile attacco sarebbe stato controproducente per la Russia, dato che il gas all’interno delle tubature era di proprietà della Russia e le falle che si sono create nelle tubature hanno danneggiato economicamente il Paese. Da questo punto di partenza si procede con l’accusa nei confronti degli Stati Uniti, colpevoli secondo Mosca di aver sabotato la struttura.

Accuse a parte, al momento nessuno è in grado di dire con certezza cosa sia successo. Tra le ipotesi emerse in queste ore c’è quella di un possibile sabotaggio interno o esterno, fatto con cariche esplosive piazzate mesi prima e attivate con i sonar, con sottomarini o con l’impiego di sub o droni subacquei. Attualmente metà del gas contenuto dai tubi è evaporato ed entro domenica dovrebbe evaporare completamente.

Solo una volta svuotati completamente i tubi sarà possibile indagare sull’accaduto e capire cosa sia successo. Intanto da Mosca è partita un’inchiesta per terrorismo internazionale e il governo russo ha anche chiesto e ottenuto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Nord Stream, se l’obbiettivo fosse la rete internet? Cosa accadrebbe se l’Europa venisse tagliata fuori dal web

Tra i timori circolati in queste ore c’è quello che quanto accaduto a Nord Stream possa accadere anche alla rete internet, e che dunque l’obbiettivo del sabotaggio possa essere  l’insieme di cavi che trasportano i dati web nei Paesi europei e che si trovano nelle profondità marine. Impossibile non chiedersi cosa succederebbe se invece del gas, l’attacco togliesse all’Europa la possibilità di comunicare via web, e quali sarebbero le conseguenze di un simile attacco per la nostra economia.

Nelle scorse ore la scoperta delle falle nelle tubazioni ha allertato sia l’Unione Europea che la Nato. Il ministro degli interni tedesco ha richiamato l’attenzione degli alleati sulla necessità di preparare delle strutture di difesa per una minaccia prima non preventivabile, mentre la Nato sta lavorando su dei piani per la “Protezione delle infrastrutture fondamentali”.

Tra queste la rete di cavi che si trova a largo della costa irlandese, attraverso la quale passano circa il 95% dei dati web britannici provenienti dall’altro lato dell’Atlantico. Un attacco a questa infrastruttura causerebbe un danno enorme: la perdita di informazioni finanziarie sensibili, nonché il crollo verticale del mercato.

L’attacco generebbe l’isolamento della Gran Bretagna dal resto dell’Europa e dagli Stati Uniti, impedendo le comunicazioni militari, impedendo il funzionamento di internet e paralizzando il mercato azionario e finanziario. L’attacco, inoltre, potrebbe permettere alla Russia o a qualsiasi altro attore internazionale interessato a farlo, di rubare informazioni sensibili che metterebbero a rischio la sicurezza dell’intero Paese.

Il pericolo paventato per il Regno Unito sarebbe di egual misura nel caso in cui, invece dei cavi sottomarini che consentono il passaggio di dati dagli Usa alla Gran Bretagna e da questa al resto d’Europa, fossero presi di mira quelli che permettono il trasporto dei dati in tutta Europa. Al di là degli ovvi problemi riguardanti i dati sensibili e il mercato economico europeo e occidentale, ci sarebbero danni alle piccole, medie e grandi imprese che fanno del lavoro sul web la loro principale attività, oltre ai disagi diffusi a tutta la popolazione che si troverebbe impossibilitata all’utilizzo della rete.