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Omicidio Thomas Bricca, il papà agli assassini: «Vi perdono se vi costituite»

Non solo le testimonianze: gli investigatori hanno anche altri strumenti per arrivare a identificare chi ha ucciso Thomas Bricca, 18enne di Alatri (Frosinone) colpito alla testa, il 30 gennaio, da un colpo sparato da una delle persone a bordo del motorino. 

C’è un proiettile, forse ci sono le celle telefoniche, ma soprattutto ci sono le telecamere che riprendono gli esecutori dell’agguato quando arrivano e quando si allontanano dal luogo del delitto. Gli assassini (i sospettati sono quattro) sono fuggiti a bordo di uno scooter T-Max che è passato in due punti della città dotati di videosorveglianza. Uno si trova uscendo dal parcheggio di Largo Cittadini, dove Thomas Bricca è stato colpito a morte, al curvone per immettersi in via Circonvallazione. L’altro circa una cinquantina di metri più avanti, alla rotatoria su via De Gasperi. Inoltre, come riferisce Repubblica, anche la telecamera di un negozio avrebbe registrato l'immagine delle due persone che hanno ucciso il ragazzo.

Dai primi risultati dell’autopsia è emerso che a uccidere Thomas Bricca è stato un colpo sparato da una pistola a tamburo, «una pistola di piccolo calibro», come ha spiegato il professor Giorgio Bolino, medico legale nominato dalla Procura, che si è occupato dell’esame all’obitorio del Verano, a Roma. Inoltre, sembra che la traiettoria del colpo sia stata rettilinea: questa sarebbe la dimostrazione che lo sparo non era a scopo intimidatorio. Per il codice penale, significa omicidio volontario. «In ogni caso dovremo confrontare i nostri dati con quelli balistici e con l’esame istologico», precisa Bolino.

Intanto, attraverso l’avvocato della famiglia Bricca, Marilena Colagiacomo, il papà Paolo ha fatto sapere «che sarebbe disposto ad un eventuale perdono», ha riferito il legale a CiociariaOggi, «purché gli assassini del figlio ammettano quello che hanno fatto e si costituiscano agli inquirenti».

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