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Pa, per dirigenti e medici aumenti retributivi del 4% a partire dal 2021

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùVerso il rinnovo del contratto

La trattativa per il rinnovo del contratto sembra partire con il piede giusto sia da parte dell’Aran sia da parte dei sindacati: entrambi auspicano una “rapida” conclusione del negoziato, visto che si tratta di un contratto scaduto nel 2018

8 febbraio 2023

Presentato il Rapporto Formez PA 2022, il Presidente Bonisoli: ”Pa punti su digitalizzazione”

A partire dal 2021, le retribuzioni dei dirigenti, professionisti e medici, dell’area delle funzioni centrali della Pubblica Amministrazione aumenteranno a regime complessivamente del 4%, rispetto alla retribuzione del 2018. La trattativa per il rinnovo del contratto sembra partire con il piede giusto sia da parte dell’Aran sia da parte dei sindacati: entrambi auspicano una “rapida” conclusione del negoziato, visto che si tratta di un contratto scaduto nel 2018. Il governo punta a una semplificazione delle procedure, scommettendo sulla formazione e guardando con attenzione al sistema della valutazione e della performance.

Naddeo (Aran): attenzione particolare ai risultati

«Penso che il contratto che avevamo fatto tre anni fa abbia già un buon impianto. La lunghezza della trattativa dipende anche dalle richieste dei sindacati: se fanno tante richieste, i tempi si allungano», ha dichiarato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. «Particolare attenzione - ha aggiunto Naddeo - bisognerà mettere nella parte che riguarda i risultati, perché l’idea del ministro Zangrillo è che occorra legare una parte della retribuzione dei dirigenti agli obiettivi sfidanti».

Un punto importante anche per i sindacati, secondo i quali, c’è «uno scollamento insopportabile tra i tempi di valutazione della performance e degli obiettivi raggiunti con l’erogazione dei premi», insomma «il dirigente deve avere la certezza dell’obiettivo e il tempo per poter organizzare il lavoro».

A disposizione 37,5 milioni per i rinnovi

L’incremento percentuale previsto sulla retribuzione lorda media è pari, a regime dal 2021, al 3,78%, partendo da un incremento pari all’1,01% per il 2019 e all’1,72% per il 2020. A questo andrà aggiunto un ulteriore 0,22% che si rende disponibile per incrementare i fondi di produttività, per un complessivo 4% di incremento per il triennio 2019-2021. Le risorse disponibili per il rinnovo contrattuale, si legge, sono pari a 37,5 milioni di euro al lordo degli oneri riflessi.

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Sindacati: individuare percorso miglioramento contrattuale

«Migliorare la disciplina degli istituti normativi, delle relazioni sindacali e degli istituti a carattere economico» sono le proposte di carattere generale avanzate da Fp-cgil, Cisl-Fp e Uilpa, secondo i quali «occorre sviluppare un metodo che ci consenta di individuare un percorso di miglioramento contrattuale complessivamente basato sulla doppia vigenza 2019-2021 e 2022-2024, metodo che consentirebbe di chiudere in fretta il negoziato per il contratto 2019- 2021, utilizzando le risorse disponibili, per poi individuare un percorso da completare con il Ccnl successivo».