Commemorazione dei dieci partigiani uccisi dai fascisti il 17 agosto 1944: "Un episodio da non tenere chiuso nei libri di storia"
Padova . "I nomi dei partigiani assassinati il 17 agosto 1944 non devono essere tenuti chiusi nei libri di storia, o semplicemente scolpiti su lapidi, ma devono essere ricordati quotidianamente." E il loro sacrificio deve servire da esempio per tutti noi : il futuro della libertà e della democrazia." Il commissario Andrea Lagona ha così inaugurato la cerimonia del 78° anniversario della Retribuzione nazifascista. Questa fu la più grande e brutale strage partigiana della storia della città e fu celebrata come di consueto nella caserma di Luigi Pierobon, luogo simbolo della strage. Via Chiesanuova e Via Santa Lucia. Primo Barbiero, Pasquale Muoro, Cataldo Presic, Antonio Franzolin, Ferruccio Spigoron, Saturno Bandini e Luigi Pierobon furono infatti fucilati nella caserma di via Chiesa Nuova, oggi intitolata a Pierobon. Furono invece impiccati in via Santa Lucia Flavio Busonera, Clemente Lampioni ed Ettore Calderoni.
La prima celebrazione avvenne alle 9:00 in caserma, dove fu posta una corona d'alloro su una lapide commemorativa del nome del partigiano, seguita da una messa. Sono intervenuti il consigliere Andrea Ragona, comandante del 32° Reggimento Salvatore Chiriatti e presidente dell'associazione Volontari per la Libertà Cirillo Menzato.
Alle 10,30 si svolse la seconda celebrazione in via Santa Lucia e, oltre a Lagona, intervenne l'Ampi, Presidente del Comitato Provinciale di Padova Irene Barrichello. Il discorso dell'agenzia
ha anche ricordato la storia del massacro. Il 17 agosto 1944, a Padova, dieci partigiani furono uccisi ingiustamente per rappresaglia in seguito all'assassinio del tenente colonnello Bartolomeno Frontedu, un soldato fascista che fu effettivamente ucciso da delinquenti comuni per motivi non politici.Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
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