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Paola Egonu e i nostri muri

Nel 2014 Reni Eddo Lodge, giovane scrittrice britannica pubblicò un post intitolato «Perché non parlo di razzismo con le persone bianche».

In una manciata di righe dichiarò al mondo di non essere più disposta ad affrontare l'argomento. 

Perché?

Perché ogni volta che ne parlava trovava davanti a lei un muro d'incredulità e negazione: la sua esperienza veniva sminuita e lei veniva subito zittita e catalogata come pesante e come vittima.

Questi atteggiamenti li ritrovo nei commenti sotto l'intervista di Paola Egonu.

Paola Egonu

Paola Egonu, nelle ultime dichiarazioni, ha raccontato episodi razzisti che ha subìto durante sua infanzia e ha espresso le sue preoccupazioni sul futuro: si è chiesta se per le circostanze che ha vissuto sarebbe stata pronta a dare alla luce un figlio per paura di condannarlo all'infelicità ovvero le stesse discriminazioni che lei stessa ha provato sulla sua pelle.

Ma davanti a lei, come Reni Eddo Lodge, ha trovato un muro, il muro di chi ancora si stupisce o infastidisce quando qualcuno parla di un episodio razzista, il muro di chi è incapace di mettere da parte la propria esperienza per ascoltare quella degli altri senza doverla invalidare o screditare, il muro di chi preferisce dare colpe o dell'ingrato a chi si espone o il muro di chi è più preoccupato che il suo Paese non venga definito come razzista che di sapere se lo non è veramente. 

C'è una risposta a tutto ciò?

Probabilmente la risposta la puoi trovare nel libro pubblicato nel 2017, l'autrice Reni Eddo Lodge infatti spiega cosa sono questi muri, questi atteggiamenti e come sia possibile uscirne, ci guida a comprendere cosa sia davvero il razzismo e come si manifesta nella vita di tutti i giorni e a renderci conto di come noi stessi possiamo essere i primi a veicolarlo inconsapevolmente.

Spero un giorno che libri come questo non dovranno più essere scritti e che interviste come quelle di Paola Egonu non dovranno più essere rilasciate ma credo che sarà possibile solo quando le persone, quando si parla di razzismo, non costruiranno più muri ma saranno capaci di ascoltare, ammettere che si tratta di un problema reale della nostra società e vorranno lavorare su loro stesse per essere cittadini migliori.