Le dure parole del Pontefice
MATERA – Non siamo così presuntuosi da ritenere che Papa Francesco legga Firenzepost, ma è una coincidenza curiosa che, subito dopo la pubblicazione del nostro articolo sui 12 Paesi europei che costruiscono muri contro i migranti, il Papa si riferisca ai muri che anche i cristiani alzano verso il prossimo, parlando nell’omelia della Messa a Matera che chiude il Congresso eucaristico nazionale della Cei.
“Il nostro futuro eterno dipende da questa vita presente: se scaviamo adesso un abisso con i fratelli e le sorelle, ci scaviamo la fossa per il dopo; se alziamo adesso dei muri contro i fratelli e le sorelle, restiamo imprigionati nella solitudine e nella morte anche dopo”.
“E’ doloroso vedere che questa parabola – ha detto Papa Francesco commentando il Vangelo di oggi – è ancora storia dei nostri giorni: le ingiustizie, le disparità, le risorse della terra distribuite in modo iniquo, i soprusi dei potenti nei confronti dei deboli, l’indifferenza verso il grido dei poveri, l’abisso che ogni giorno scaviamo generando emarginazione, non possono lasciarci indifferenti”. Dio allora chiede “un’effettiva conversione: dall’indifferenza alla compassione, dallo spreco alla condivisione, dall’egoismo all’amore, dall’individualismo alla fraternità”.
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