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Pd, Zingaretti sostiene Schlein: "Bisogna cambiare. Gruppo dirigente dem incapace di dare risposte alla crisi post-elettorale"

Nicola Zingaretti ha scelto di sostenere Elly Schein. "Perché bisogna cambiare, non bisogna solo dirlo e aver paura di dire la verità. Abbiamo perso perché ci siamo allontanati dalla vita delle persone. Dobbiamo tornare ad essere il partito della giustizia sociale, ambientale e della pace. Ed Elly è l'ipotesi piu credibile, basta vedere l'entusiasmo delle giovani leve che si stanno avvicinando perche sentono il profumo del cambiamento", dice il governatore del Lazio arrivando a un evento romano della candidata alla segreteria del Pd. Per lei "è un bilancio molto negativo quello dei primi cento giorni del governo Meloni, caratterizzato da alcune misure molto identitarie di questa destra nazionalista".

E ha spiegato il perché. "Bersagli mancati, obiettivi mancati: la manovra che l'esecutivo ha messo in campo non prevede investimenti che servono a fare ripartire l'Italia, non c'è un euro sul sud, non c'è un euro su sanità e scuola, non c'è un euro sulle imprese e la transizione energetica che serve a far calare le bollette degli italiani e le emissioni che stanno avvelenando la nostra salute e il pianeta", ha commentato Schlein.

"Questa favola della flat tax nasconde una grande bugia perchè abbassare le tasse a tutti e quindi anche ai ricchi fa venire meno servizi per i poveri. E non dimentichiamo che oggi in sanità ci sono liste d'attese così lunghe che chi può permettersi un esame va dal privato, chi non può rinuncia a fare prevenzione. Noi siamo per garantire a tutti gli italiani servizi di qualità soprattutto sui beni comuni fondamentali - ha aggiunto Schlein - Questo è un governo forte con i deboli e debole con i forti. In modo inumano e illegale hanno provato a bloccare le persone nei porti salvo scoprire che è illegale. Ora cercano un modo non conforme al diritto internazionale del mare per allungare le sofferenze e i viaggi di chi viene strappato dal mare. E' il modo sbagliato di fare la battaglia per avere più solidarietà dall'Europa. Mi dispiace che quando lottavamo per modificare il regolamento di Dublino che blocca centinaia di migliaia di richiedenti asilo nel primo paese in cui mettono piede la destra non fosse a fare quella battaglia per paura di scontentare alleati come Orban", spiega ancora la candidata alla segreteria del Pd. (AGI)Mol

Il Pd ostaggio correnti? "Le mie parole di denuncia erano il tentativo di lanciare un grido di allarme, e hanno avuto conferma dopo il 25 settembre quando un gruppo dirigente non ha avuto il coraggio di dare alla crisi una risposta collettiva con la Costituente. È stato detto lo faremo ma poi ancora una volta non abbiamo avuto il coraggio di farlo. Le mie dimissioni non sono stato uno scatto di nervi ma la denuncia di qualcosa che era già evidente e che poi è esplosa dopo il 25 settembre - commenta Zingaretti - Diciamo di voler cambiare tutto per non cambiare niente e le persone se ne accorgono. Per questo ho scelto Elly. Bisogna avere il coraggio di cambiare, le innovazioni servono. Zingaretti ha fatto la sua battaglia, si è dimesso e ora sono qui per combattere un altra battaglia".