Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Perché Giorgia Meloni è fissata con Il signore degli anelli?

«Giorgia Meloni, la leader della destra radicale che probabilmente sarà la prossima Prima ministra italiana, si divertiva a travestirsi da hobbit». Cominciava così l'articolo di Jason Horowitz sul New York Times del 26 settembre, che indagava della passione della politica e di certa parte della destra italiana per l'opera di J.R.R. Tolkien, tra i più grandi best seller del Novecento e considerato caposaldo assoluto del genere fantasy. 

La «draghetta di Undernet»

Dei travestimenti da hobbit non esiste in Rete alcune prova fotografica, ma è sul web che una giovanissima Giorgia Meloni professa il suo amore per la trilogia tolkeniana: «Conosciuta nella rete col nome di Khy-ri per le sue scorribande notturne in IRC sul canale Undernet #Italia. Romana, socialmente impegnata e con un bel caratterino è famosa per la sua passione per la letteratura "fantasy" e per le sue scazzottate virtuali sulla "pubblica" del canale #Italia. Simpatica e affabile con gli amici, diretta e pungente con chi lo merita, una amica nel vero senso della parola... occhio però a non pestarle la coda». A 21 anni, Giorgia frequentava il canale Undernet e in questo primo luogo virtuale in cui ci si incontrava si faceva chiamare «Khy-ry, la draghetta di Undernet»

Il profilo di Giorgia Meloni su Undernet nel 1998.

Il profilo di Giorgia Meloni su Undernet nel 1998.

Era il 1998 e già da sei anni faceva politica nel Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano, ma nel profilo di Undernet non c'è traccia del suo attivismo. Ci sono però i suoi interessi, con Tolkien in cima: «I libri fantasy (naturalmente Il signore degli anelli è il mio libro preferito)». Ma anche il brivido: «Mi piacciono i libri horror (soprattutto Stephen King)».

I campi Hobbit e «l'appropriazione culturale»

Da giovane militante del Fronte della gioventù, Giorgia e i suoi compagni usavano soprannomi come Frodo e Hobbit e veneravano Il signore degli anelli. Giorgia ha partecipato, scrive il New York Times, a uno dei famosi Campi Hobbit, i raduni giovanili della destra che usavano appunto i simboli della trilogia tolkeniana per costruirsi una nuova mitologia, libera dai segni del fascismo. Ma perché questa influenza così forte su quei giovani? Horowitz racconta che si indentificavano «con gli abitanti della Terra di Mezzo, in lotta contro draghi, orsi e altre creature leggendarie», per proteggere una patria fondata su valori antichi e tradizioni millenarie. Il mito del patriottismo, dunque. 

Di certo si può definire il cattolico J.R.R. Tolkien un conservatore dal punto di vista politico, ma lo scrittore non era filo-fascista. A un editore tedesco che, nel 1938, voleva tradurre il suo romanzo di esordio, Lo Hobbit, e che chiedeva rassicurazioni sulle sue origini ariane, lui diede una risposta divenuta celebre: «Temo di non comprendere quello che voi intendete con la parola “ariano”. Non sono di estrazione ariana: che sarebbe indo-iraniana; per quanto ne sappia nessuno dei miei progenitori parlava l’indiano, il persiano o il gitano, o qualsiasi altro dialetto affine. Ma se ho capito bene, e voi mi state chiedendo se ho origini ebraiche, posso solo rispondere che mi dispiace di non avere antenati di quel popolo dotato».

In Italia la sua saga continua a rappresentare - caso unico nel mondo - un pilastro culturale e simbolico imprescindibile per i discendenti del post-fascismo, vessillo identitario di Giorgia Meloni e soci. Per usare un termine di moda oggi, si tratterebbe quindi di un caso di appropriazione culturale, cioè di utilizzo da parte di un diverso gruppo culturale di un insieme di riferimenti e valori specifici altri.

Il fantasy al governo

I draghi, la Terra di Mezzo, gli elfi, i nemici. Una semplice infatuazione giovanile per Giorgia Meloni? Non proprio. Sappiamo che la passione per il fantasy non ha mai abbandonato la leader di Fratelli d'Italia. L'ultima prova viene dal comizio di Piazza del popolo a Roma di qualche giorno fa, quando l'amico doppiatore Pino Insegno, che nella trilogia cinematografica presta la voce ad Argorn, l'ha presentata con una citazione del Signore degli anelli: «Verrà il giorno della sconfitta, ma non è questo». Sappiamo anche che quando nel 2008 è diventata Ministra per la gioventù con il Governo Berlusconi IV, nel suo studio aveva portato con sé un action figure di Gandalf il Bianco. Anche la sorella Arianna condivide l'amore per Il Signore degli anelli, come si evince dalla dedica via social il giorno delle elezioni con una dedica ultra tolkeniana: «Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo, sapendo che non è la mia storia che verrà raccontata, ma la tua, come è giusto che sia». 

I segni della sua passione fantasy non finiscono qui. Il più importante evento politico organizzato da Fratelli d'Italia si chiama Atreju, come il protagonista della Storia infinita, un altro classico della narrativa fantasy. «Era il simbolo di un ragazzo in lotta contro il nichilismo, contro il Nulla che avanza», ha spiegato Giorgia Meloni. Che sembra aggiornatissima sugli sviluppi televisivi tolkeniani: in una recente intervista si è lamentata che i tantissimi impegni dell’ultimo mese le hanno impedito di seguire Gli anelli del potere, la serie Amazon che racconta gli eventi avvenuti nella Terra di Mezzo duemila anni prima di quelli raccontati da Tolkien e da Peter Jackson nelle loro opere letterarie e cinematografiche. Chissà se da Palazzo Chigi troverà mai il tempo di rimettersi in pari.

Altre storie che potrebbero interessarti:

Chi è Giorgia Meloni: dal padre che se ne andò alla mancata laurea. Ritratto della donna che guiderà l'Italia 

Chi è Andrea Giambruno, compagno di Giorgia Meloni e primo «first gentleman»

Amici e nemici di Giorgia Meloni: cosa pensa il resto del mondo delle elezioni italiane?