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Perugia, omicidio durante la caccia: cruciali immagini GoPro

Perugia, omicidio durante la caccia: cruciali immagini GoPro

Foto da Unsplash

I carabinieri hanno scoperto che non si era trattato di un incidente in cui la vittima aveva esploso un colpo per errore

È stato arrestato ad Assisi il rpesunto assassino di Davide Piampiano, deceduto lo scorso 11 gennaio all’interno del Parco Monte Subasio, in località Fosso delle Carceri, durante una battuta di caccia al cinghiale. All’uomo arrestato oggi dai carabinieri della Compagnia di Assisi viene contestato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale.

Le indagini dei carabinieri hanno consentito la svolta e quindi di ricostruire una dinamica ben diversa dei fatti rispetto all’idea di un semplice incidente. Sul luogo dell’incidente i Carabinieri hanno sequestrato, oltre ai telefoni, alle armi e agli indumenti dei presenti, anche una GoPro (sostanzialmente una microtelecamera) che Piampiano utilizzava per pubblicare suoi contenuti sui Social. È dall’analisi delle immagini della GoPro che è emersa la verità sull’accaduto. I filmati, particolarmente crudi e drammatici, hanno permesso di stabilire che il colpo fatale certamente non è stato esploso dal fucile di Pimpiano a seguito di una caduta, ma da quello di un terzo uomo che partecipava alla battuta di caccia.

L’uomo che ha sparato, accortosi di quanto accaduto, avrebbe – secondo quanto si comprende dal filmato – cercato di depistare le indagini alterando lo stato dei luoghi, scaricando l’arma diPiampiano, disfacendosi del proprio fucile e della propria giacca da caccia e soprattutto omettendo di chiamare tempestivamente i soccorsi, avvisati solo dopo vari minuti da un altro giovane che si trovava a caccia, giunto nel frattempo. È l’aver omesso di chiamare tempestivamente i soccorsi che ha spinto gli inquirenti a ipotizzare l’ipotesi dolosa di omicidio.

Da una prima ricostruzione, basata sulle dichiarazioni rese da parte dei vari testimoni, era, emerso che Piampiano si trovava a caccia con un altro amico e che un terzo cacciatore, non impegnato con loro nella battuta, ma residente in quella località, aveva trovato Davide in fin di vita dopo aver udito in lontananza uno sparo ed essersi avvicinato per verificare se i due fossero riusciti ad abbattere un cinghiale. Già, però, in sede di autopsia erano emersi numerosi dubbi sull’ipotesi del colpo fosse stato esploso accidentalmente dallo stesso Piampiano. Era da escludere, secondo quanto risultava, che il colpo potesse essere partito accidentalmente e a bruciapelo. Il presunto autore è stato, tratto in arresto dai Carabinieri, che al termine delle formalità lo hanno condotto alla casa circondariale “Capanne” di Perugia.

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