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Picco influenzale e casi Covid, tornano le barelle nei corridoi

SANITÀ

In quasi tutti gli ospedali la situazione è molto critica. Al Martini 50 pazienti "parcheggiati" in Pronto Soccorso, insufficienti i letti al Maria Vittoria. Allarme in tutto il Piemonte. Con poco personale gli effetti dell'"australiana" potrebbero essere pesantissimi

All’ospedale Maria Vittoria di Torino si segnalano mediamente 12 casi di Covid al giorno che richiedono ricovero, ma i posti disponibili quotidianamente non superano i due, mentre il reparto di terapia subintensiva sarebbe stato trasformato in un reparto a bassa intensità, destino che probabilmente verrà seguito da un altro reparto. 

In un altro importante presidio ospedaliero torinese, il Martini l’altro giorno una cinquantina di pazienti era in attesa di ricovero. Alla Città della Salute c’è chi, con diagnosi Covid, è stato costretto a rimanere cinque giorni in barella nel Pronto soccorso. Non va tanto meglio al Mauriziano e nel resto degli ospedali su tutto il territorio regionale.

Aumento degli accessi al Pronto soccorso e scarsità di personale portano a quella tempesta perfetta che il picco influenzale, unito a un incremento di casi Covid, possono facilmente trasformare in uragano sulla sanità piemontese.

I sindacati dei medici e degli infermieri non smettono di lanciare allarmi che, vista la situazione, vien da dubitare siano ascoltati appieno dai vertici delle aziende sanitarie. Ancora l’altro giorno in una nota congiunta le sigle di rappresentanza degli infermieri hanno denunciato come a fronte della rassicurazione sulla predisposizione di piani aziendali contro il sovraffollamento “non è stato chiarito se e dove siano stati messi in atto e con quali risultati”. 

Guardando ai possibili effetti dell’influenza sugli ospedali e sulla loro reale capacità di ricovero, il presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza e UrgenzaFabio De Iaco ha ribadito come “non possiamo che essere preoccupati di fronte a quella che è da sempre la stagione più difficile e con una influenza stagionale che ha già mostrato in Australia quanto porti ad aumentare i ricoveri e gli accessi ai Pronto Soccorso”. Il principale sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, attraverso la segretaria regionale Chiara Rivetti, torna a porre la questione irrisolta del potenziamento della medicina territoriale, senza il quale gli accessi ai Pronto soccorso e i ricoveri continueranno a rimanere troppo alti.

Di certo c’è che quest’anno l’influenza è arrivata con notevole anticipo. Non succedeva dal 2009 quando la curva toccò il suo picco tra il 2 e l'8 novembre, con un'incidenza intorno ai 13 casi per mille persone assistite, all’incirca gli stessi livelli registrati nel 2022 tra il 21 e il 27 novembre. Ma non è affatto detto che attualmente il picco lo si sia raggiunto. E resta lo spettro della stagione a cavallo tra il 2017 e il 2018 quando si arrivò a sfiorare i 15 casi ogni mille persone visitate. Con l’aggravante di un sistema sanitario sempre più a corteo di personale e di posti letto.

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