Digitalizzazione degli archivi catastali e dei quotidiani postunitari: è quanto previsto dalla seconda gara avviata per arricchire e organizzare il patrimonio culturale digitale nazionale. La gara è pubblicata da Invitalia in qualità di Centrale di Committenza unica per i progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale previsti dal PNRR. L’obiettivo della procedura di gara, volta alla conclusione di Accordi Quadro multilaterali con più fornitori, è affidare agli appaltatori selezionati i servizi di digitalizzazione del patrimonio culturale. In particolare, la procedura di gara è articolata in 7 lotti geografici che interessano regioni da Nord a Sud e le isole per l’aggiudicazione di altrettanti Accordi Quadro con più operatori economici; all’interno dei lotti geografici gli specifici Progetti di digitalizzazione in capo ai diversi soggetti destinatari sono distribuiti in Cluster. A ciascun aggiudicatario verrà assegnato uno (o più) Cluster, nell’ambito del quale eseguire i servizi. Questa procedura presenta due grandi filoni di investimento. Il primo, rivolto al settore archivistico, riguarderà la digitalizzazione degli archivi catastali degli Archivi di Stato di 19 capoluoghi di Regione di tutta Italia. Con questo progetto, sarà resa disponibile per la consultazione on line una risorsa essenziale per conoscere la storia del territorio e, conseguentemente, delle comunità che in esso vivono, dimostrando, ancora una volta, quanto centrale sia il ruolo degli Archivi e della documentazione in essi conservata e resa fruibile. Il secondo, rivolto alle biblioteche, prevede la digitalizzazione di una ingente quantità di giornali quotidiani postunitari, editi in diverse città d’Italia fra il 1861 e il 1955, e oggi conservati negli importanti fondi delle Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e Roma e delle Biblioteche Nazionali di Milano e di Napoli. Si tratta di un patrimonio prezioso per la ricostruzione di una storia plurale come quella del nostro Paese: un bene di grande interesse dal punto di vista sociale, economico, culturale. In molti casi, i giornali restano i soli testimoni di vicende che nessun altro documento riesce più a restituire. Un tassello fondamentale, quindi, per riannodare, dal basso, i fili della nostra storia sociale e politica, e un passo decisivo verso l’ambizioso progetto di costituire una emeroteca digitale nazionale.