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Possibile accordo FdI-Patt per le provinciali? Le Stelle alpine restano in silenzio. Dallapiccola: "E' atteso un confronto interno per capire la strada''

TRENTO. "E' atteso un confronto interno, più che opportuno". A dirlo è Michele Dallapiccola, consigliere provinciale del Patt, dopo le affermazioni di Mattia Gottardi, assessore e leader de La Civica, per cui le Stelle alpine e Fratelli d'Italia potrebbero trovare una convergenza in vista delle prossime elezioni provinciali per rafforzare la coalizione di centrodestra (Qui articolo). "Sarebbe una notizia da far sobbalzare dalla sedia, almeno qualcuno".

Dopo le politiche 2022 con il successo del centrodestra trainato da Fratelli d'Italia, ritorna il tempo di pensare alle provinciali del prossimo anno. E il Patt, che ha trovato un accordo per le nazionali con Progetto trentino, parte della maggioranza in piazza Dante e forza politica che esprime il "candidato ritirato" al parlamento nel ruolo di vice presidente della Pat, è chiamato a una scelta.

Le Stelle alpine dovrebbero lasciare la propria posizione di blockfrei per andare a puntellare una coalizione. A destra come a sinistra le porte sono aperte agli autonomisti che si destreggiano nei tempi e nella scelta di campo senza apparente difficoltà o imbarazzo. Un dato è che, nonostante mesi e mesi di scontri a distanza, le distanze tra Fratelli d'Italia e Patt si sono possano anche accorciare.  

In fondo già ora il Patt (con l'Svp) è maggioranza con la Lega e l'assessore regionale del Patt Lorenzo Ossanna si è detto preoccupato per la difesa dell'autonomia dopo la netta vittoria di Fratelli d'Italia ma che con la premier in pectore Meloni bisogna costruire un dialogo e che è necessario attendere per vedere le prime mosse del governo a Roma (Qui articolo). 

Una dichiarazione letta come una specie di apertura. "Credo che non ci sia una pregiudiziale netta in FdI verso gli autonomisti. E' chiaro che sono forze politiche differenti e c'è un pregiudizio storico ma qui in Trentino Fratelli d'Italia è naturalmente interessato a salvaguardare la specialità e l'identità che contraddistingue un territorio. C'è stata un'apertura di Lorenzo Ossanna nelle ultime dichiarazioni, penso che una conoscenza reciproca possa appianare le diffidenze e che si possa trovare un accordo politico, programmatico e di contenuto", il commento a Il Dolomiti dell'assessore Gottardi, senza dimenticare che in piena campagna elettorale a Pinzolo il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, aveva salutato positivamente la candidatura di Mario Tonina e l'accordo con il Patt (Qui articolo). Poi c'è stata anche la foto di Lorenzo Conci al gazebo della Lega (Qui articolo).

Intanto non è arrivata una presa di posizione ufficiale delle Stelle alpine alla possibilità di trovare una convergenza con Fratelli d'Italia. "A Bolzano - dice Dallapiccola - gli Schützen hanno partecipato alla manifestazione antifascista" mentre qui a Trento il Patt nicchia. "O almeno una parte del partito. C’è una consistente fetta di tesserati che vede una potenziale alleanza delle Stelle alpine con la destra come il fumo negli occhi, Lega compresa".

Qualche nota il Patt l'ha fatta in tempi recenti ma questa volta nulla. "La prima, la seconda, la terza lettera ai tesserati e ai trentini la direzione del partito l’ha voluta scrivere. Gli effetti però non si son visti se c’è ancora chi si permette di delineare possibile scenari. Si dice che nel Patt parlano in tanti. Fin troppi quelli che da fuori il partito invitano lo stesso a prendere posizione. Almeno per i miei gusti".

Qualcosa si potrebbe muovere verso la metà di ottobre quando è in agenda un vertice autonomista, il primo post politiche 2022. Da lì si potrebbe capire la direzione delle Stelle alpine. "Un confronto è atteso, anzi più che opportuno. C'è la necessità di chiarezza. Alcuni tesserati si sono mossi per chiedere una convocazione urgente e straordinaria del Parlamentino di partito", conclude Dallapiccola.