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Prato, maxi serra con mille piante di marijuana in un capannone, riforniva il mercato del Nord Europa, un milione di euro di giro d'affari: tre arresti

Il capannone industriale era stato trasformato in una maxi serra dove venivano coltivate mille piante di marijuna, il cui prodotto era destinato ad alimentare il mercato illecito del Nord Europa. La sensazionale scoperta è stata fatta in provincia di Prato. E ha portato all'arresto di tre persone.

Avrebbe fruttato almeno un milione di euro, secondo i carabinieri, la produzione della marijuana che i tre uomini gestivano clandestinamente in un capannone alle porte di Montemurlo.

Ieri 27 gennaio, attorno alle 13, i militari hanno arrestato un 45enne, un 48enne ed un 56enne cinesi formalmente disoccupati, domiciliati a Prato e Montemurlo, già noti alle forze dell'ordine. Secondo quanto riferito dagli investigatori in una nota il loro era un vero e proprio sito di produzione di 'cannabis indica' costituito da 546 piante in vaso di varie dimensioni, nutrite da impianto d'irrigazione e fertilizzazione ed irradiate da 88 lampade da 600w.

Queste erano a loro volta alimentate con allaccio abusivo alla rete elettrica. Il valore dello stupefacente sequestrato é stimato in 210.000 euro, mentre il danno per la sottrazione d'energia elettrica, della durata di circa un anno, è stato calcolato in circa 73.000 euro dai tecnici dell'Enel intervenuti in loco.

Gli arrestati sono stati portati al carcere di Prato. Il sito di produzione, attivo da circa 14 mesi, era in grado d'effettuare sei cicli di produzione annuali (800 piante a ciclo bimestrale) per un ricavo all'anno stimato in un milione di euro. La sostanza, imbustata sotto vuoto in contenitori da 5 kg, veniva inviata in Nord Europa dove si riesce a vendere con un prezzo che varia dai 5.000 ai 7.000
euro al chilogrammo in base alla periodica domanda del prodotto.

L'operazione "Canapa Express" condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Prato, coadiuvati dai colleghi della Tenenza Carabinieri di Montemurlo, con il coordinamento della Procura pratese, ha stroncato il traffico che ruotava in una piccola zona industriale alle porte di Montemurlo.