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Presidio degli anarchici per Cospito al carcere di Opera, tensioni con la polizia

Il presidio / Milano

Almeno 300 manifestanti si sono riuniti all'esterno della struttura per chiedere la fine del regime di 41 bis per il detenuto in sciopero della fame da oltre 100 giorni: "Lo stanno torturando"

Sono state circa trecento le persone che si sono radunate oggi davanti al carcere di Opera, per esprimere solidarietà ad Alfredo Cospito, il detenuto in sciopero della fame da oltre cento giorni contro il 41 bis, trasferito lunedì scorso nel penitenziario milanese. L'ingresso del carcere era stato blindato da polizia penitenziaria, polizia e carabinieri in assetto antisommossa. L'appuntamento, non preavvisato in questura, era stato promosso nei giorni scorsi sui siti di area anarchica.

Durante la manifestazione ci sono stati attimi di tensioni, con i dimostranti che hanno raggiunto il recinto esterno della struttura, tirando all'interno, nella zona dove si trovavano le forze dell'ordine, fumogeni e pietre. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa gli attimi di tensione, con lancio di pietre e fumogeni, sarebbero cominciati dopo che un manifestante avrebbe colpito con uno sputo un agente della polizia penitenziaria.

E attimi di tensione ci sono stati anche con i giornalisti con diversi reporter che sono stati oggetto di un gavettone, lanci di monetine e insulti. L'episodio è accaduto verso il termine della manifestazione quando alcuni cronisti, dopo averlo riconosciuto, hanno fatto alcune domande a Simone Ficicchia di Ultima Generazione (il movimento italiano di disobbedienza civile nonviolenta nato nel 2021 all'interno di Extinction Rebellion), che aveva aderito alla manifestazione spiegando di di "condividere la lotta" contro il carcere duro, "ma non i metodi" violenti.

La manifestazione, con una colonna sonora con anche brani del rapper Niko Pandetta, pure lui nel penitenziario milanese dove ha cominciato lo sciopero della fame, si è conclusa, come è già capitato, con fuochi d'artificio e il grido degli anarchici ''fuori tutti dalle galere dentro nessuno solo macerie''.

Un'altra manifestazione si è svolta a piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino di Roma, al grido 'Fuori Alfredo dal 41 bis'. La protesta per chiedere che venga revocato il regime di carcere duro per l'anarchico si è svolto nella piazza, presidiata dalle forze dell'ordine e interamente chiusa al traffico, i cui sono stati esposti striscioni e manifesti contro il regime carcerario previsto per mafiosi e terroristi che recitavano slogan come: 'Il carcere uccide', 'Al fianco di Alfredo contro 41 bis ed ergastolo ostativo' e anche 'Lo Stato tortura'. Dagli altoparlanti veniva trasmessa musica elettronica alternata ai collegamenti con l'altra manifestazione dal penitenziario milanese, definito un "lager" dai presenti. "Media e Questura ce l'hanno messa tutta a descriverci come dei mostri in combutta con la mafia. Siamo preoccupati per vita di Alfredo e chiediamo che esca immediatamente dal regime di tortura. Non ci si dica che Alfredo vuole morire, vuole vivere e noi ci batteremo senza tregua per lui", hanno dichiarato gli anarchici.

Intanto, visto il peggioramento delle sue condizioni di salute, i medici di Opera e il Tribunale di sorveglianza di Milano, stanno cominciando a valutare l'eventuale trasferimento di Alfredo Cospito dal centro clinico del carcere milanese al reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo. L'ipotesi di un ricovero ospedaliero, da quanto si è appreso, è realistica laddove il 55enne, da 108 giorni in sciopero della fame, dovesse proseguire a rifiutare anche gli integratori. La loro prolungata interruzione potrebbe portare a una crisi cardiaca e alla necessità di trattamenti salva vita. Al momento i suoi parametri sono ritenuti dalle autorità ancora compatibili con la detenzione.