Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Processo Bozzoli: sentenza di condanna per il nipote dell’imprenditore di Brescia. La difesa aveva chiesto l’assoluzione

Processo Bozzoli: dopo sette anni di indagini è arrivata la sentenza sul caso dell’imprenditore di Brescia. L’unico indagato è sempre stato il nipote Giacomo Bozzoli che però si è sempre dichiarato innocente.

Processo Bozzoli: sentenza di condanna per il nipote dell’imprenditore di Brescia. La difesa aveva chiesto l’assoluzione

Processo Bozzoli: sentenza di condanna per il nipote dell’imprenditore di Brescia

Mario Bozzoli è un imprenditore originario di Brescia che dal 2015 è scomparso e di lui si sono perse improvvisamente le tracce. Gli inquirenti hanno aperto poi le indagine con un lungo processo che dopo sette anni ha la sua prima sentenza. La corte d’assise di Brescia ha condannato all’ergastolo Giacomo Bozzoli per l’omicidio e la distruzione del cadavere dello zio Mario, l’imprenditore bresciano svanito nel nulla l’8 ottobre 2015 dalla fonderia di Marcheno. La sentenza è stata letta dal presidente della Corte Roberto Spanò dopo oltre 10 ore di camera di consiglio. “Giacomo è un violento e prevaricatore. Odiava lo zio e voleva ucciderlo, pianificava la sua morte da anni nei minimi dettagli e per noi Mario Bozzoli è stato ucciso oltre ogni ragionevole dubbio dal nipote Giacomo Bozzoli nel forno della fonderia” avevano detto i pubblici ministeri Silvio Bonfigli e Marco Martani.

“Ce l’abbiamo fatta. Non ho ancora realizzato, mi sembra di vivere come in un sogno”. Queste le prime parole della vedova di Mario Bozzoli dopo la sentenza di condanna. La donna dopo la sentenza è scoppiata in un lungo e liberatorio pianto abbracciata da due figli.

La difesa aveva chiesto l’assoluzione

La difesa di Giacomo Bozzoli aveva chiesto e spinge sull’assoluzione del ragazzo. “Prima come cittadino italiano – ha dichiarato il difensore Luigi Frattini – e poi come avvocato chiedo come si possa condannare all’ergastolo una persona, oltretutto incensurata, che ha trascorso sette anni infernali additata come colpevole. Il processo si è chiuso nell’assoluta mancanza di prove. Anzi, in presenza di prove, a mio parere evidenti, che dimostrano l’innocenza del povero Giacomo Bozzoli”.