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Provinciali 2023, si apre una nuova fase per il Patt: ''Via libera all'interlocuzione diretta con i candidati alla presidenza che mettono l'Autonomia al centro''

TRENTO. "Il partito è compatto sui temi individuati, una proposta che diventi la base per il programma". Queste le parole di Simone Marchiori, segretario politico del Patt. Le Stelle alpine hanno convocato un Consiglio per avviare un confronto in vista delle provinciali 2023. "Si apre inoltre una nuova fase in vista delle elezioni, quella dell’interlocuzione diretta con i candidati alla presidenza che intendono mettere al centro della loro agenda tutti gli strumenti che l’Autonomia ci dà per rispondere ai bisogni dei trentini e far crescere le nostre comunità".

Nel corso dell'appuntamento a Mezzolombardo sono stati eletti i nuovi membri della Giunta esecutiva (la giovane vice presidente delle Donne Autonomiste, Sara Turrini, e Alberto Giovannini di Lavis). E' stata nominata inoltre la commissione elettorale con il compito di programmare la campagna elettorale e di predisporre la lista del partito. A comporre la commissione Stefano Tomaselli, Lorenzo Paoli, Patrizia Pace per le Donne Autonomiste, Mattia Lusente per i Giovani Autonomisti, Paolo Genetein, Federico Masera, Martina Nardelli e Renzo Sandri.

"Il Partito - dice Marchiori - è compatto sui temi individuati e alcuni dei presenti hanno già ribadito la propria disponibilità a collaborare per integrare la proposta affinché questa diventi la base per il programma. Con il Consiglio di ieri (lunedì 6 febbraio), che ha di fatto confermato il mandato dato con il Congresso alla segreteria, apriamo una nuova fase in vista delle elezioni provinciali: quella dell’interlocuzione diretta con i candidati alla presidenza che vorranno mettere al centro della loro agenda tutti gli strumenti che l’Autonomia ci dà per rispondere ai bisogni dei trentini e far crescere le nostre comunità. Il tempo stringe e chi ha a cuore le sorti della nostra terra non può perdersi in filosofie se non riesce, poi, a trasformarle in qualcosa di concreto. Come autonomisti sentiamo forte il dovere morale di assumerci la responsabilità della gestione dell’Autonomia. Lasciare spazio a coloro che nella forza dell’autogoverno non credono o che preferiscono subordinarla ad altre scelte o che, peggio ancora, la vedono come una concessione dall’alto sarebbe la fine della nostra specialità e, di conseguenza, ne risentirebbero le persone e le imprese. La sfida è aperta e gli organi di partito saranno tenuti costantemente aggiornati in modo da giungere tempestivamente alla scelta che dia più garanzie al Trentino".

Dopo l’introduzione del presidente del Patt, Franco Panizza, la parola è passata al segretario politico, Simone Marchiori che ha presentato la situazione politica che le Stelle Alpine affrontano in questo momento. "Una situazione che risulta complessa e in continua evoluzione - spiegano gli autonomisti attraverso una nota - ma che su più fronti sembra lasciare poco spazio a quella originalità che ha sempre caratterizzato il Trentino come laboratorio e che tanto gioverebbe al sistema politico, sociale e economico".

Il tempo inizia a stringere e il Patt è chiamato a ricercare una collocazione e avviare un dialogo con le coalizioni. "Il questionario - si legge nella nota - ha dato indicazioni chiare alla segreteria con l'obiettivo di intavolare il confronto con i candidati presidenti che vorranno dialogare con le Stelle Alpine, ad eccezione di quelli che vedono l’Autonomia come una gentile concessione di Roma e non come un diritto riconosciuto all’autogoverno che affonda le radici nella nostra storia ed è alimentato dal senso di responsabilità delle nostre comunità".

Anche sulla base dei risultati del sondaggio, Marchiori ha illustrato i punti programmatici irrinunciabili per il Patt: dal potenziamento della nostra autonomia all’interno della discussione a livello nazionale sull’autonomia differenziata alla necessità di promuovere la cultura dell’autonomia, il contesto statutario della Regione e la strategia dell’Euregio contro ogni istituzionalizzazione di una fantomatica Regione del Nordest alla necessità di riorganizzare fortemente il sistema sanitario, assistenziale e ospedaliero provinciale, alla sfida del Trentino come territorio sostenibile, una scuola plurilingue e competitiva, un welfare diffuso e efficiente, il riconoscimento delle funzioni dei Comuni e del ruolo delle Comunità di Valle, alla necessità di decidere sulle grandi infrastrutture.

"Tutte le decisioni, comprese quelle sui contenuti per le trattative, sono state in sostanza adottate all’unanimità alla presenza di oltre 100 persone in sala. Il Consiglio era praticamente al completo con tutti i membri e con la presenza anche di responsabili delle Sezioni che hanno voluto esserci per contribuire alla discussione e portare la visione dei territori".