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Razzismo a Trento? Lo studio: "Se sei straniero niente casa, anche se hai un buon lavoro". In 7 mesi seguite 6 persone: ecco il (triste) risultato

TRENTO. Trovare casa a Trento non è semplice, soprattutto per chi è straniero. La storia del bangladese Ashraf, raccontata qualche tempo fa da Il Dolomiti, era soltanto una delle tante. A indagare a fondo il tema dell'abitare in Trentino è stata anche la giovane antropologa culturale Noemi Filosi che, per realizzare la sua tesi di laurea, ha seguito da vicino sei persone nella ricerca di un alloggio: "Soltanto tre sono riusciti, dopo lungo tempo, a trovare una sistemazione e solo grazie ad appoggi esterni - anticipa -. Credo che il nostro territorio dovrebbe iniziare ad interrogarsi su cosa significhi davvero accogliere".

L'emergenza abitativa legata non soltanto all'impossibilità di trovare un alloggio ma anche al "costante aumento dei prezzi" era stato denunciato dall’Assemblea antirazzista che, assieme al Centro sociale Bruno e all’Assemblea contro il Carovita, lo scorso anno annunciavano: "Stiamo cercando di aiutare alcune famiglie, ma le agenzie immobiliari ci dicono in partenza che alcuni proprietari non vogliono nemmeno prendere in considerazione la domanda di un cittadino straniero".

Grazie a 4 anni di esperienza come operatrice nel mondo dell'accoglienza trentino (e dopo una triennale in Scienze dell'educazione), a accorgersi di un fenomeno sociale allarmante è stata anche Noemi Filosi: "Ho deciso di lasciare il lavoro per proseguire i miei studi, iscrivendomi alla magistrale in Antropologia culturale - premette -. Giunta al momento della tesi, ho deciso di sondare a fondo il tema dell'abitare in Trentino, in particolare per le persone straniere, che la mia esperienza di operatrice mi aveva mostrato essere nodo critico". 

Filosi ha così individuato realtà e persone che potessero aiutarla a svolgere il proprio studio, trascorrendo 7 mesi fra "interviste a volontari, associazioni, agenzie immobiliari e raccogliendo 'storie di vita', nonché seguendo da vicino 6 persone nella ricerca di una casa, proprio come l'osservazione 'partecipante' (osservazione dei fenomeni sociali in prima persona, accanto alla gente ndr), tanto cara all'antropologia culturale, suggerisce di fare".

Chi arriva in Italia, "dovrebbe essere inserito nei progetti d'accoglienza ministeriali e poi, una volta ottenuti i documenti o nel momento in cui inizia a lavorare, trovare un alloggio adeguato alle proprie esigenze". Un percorso che, parrebbe scorrere in maniera totalmente consegue e naturale, "se non fosse che, pur avendo reddito o addirittura un contratto a tempo indeterminato, la casa alla fine non viene trovata".

Dall'esperienza sul territorio e dalle innumerevoli storie conosciute da vicino nel tempo, Filosi ha deciso di avviare una vera e propria ricerca, in particolare a Trento, "per capire quale fosse la situazione attuale, ‘accompagnando’ sei persone straniere a partire dalle telefonate alle agenzie immobiliari - ricorda l'antropologa culturale trentina -. In 7 mesi, siamo riusciti ad ottenere soltanto 3 appuntamenti per 3 delle 6 persone - rivela -. Non tutte avevano un contratto a tempo indeterminato ma tutte avevano la possibilità di pagare senza problemi gli alloggi". 

Le ricerche sono partite a marzo 2022 e si sono concluse a settembre, dimostrando quanto precedentemente sospettato: "Il problema, secondo la mia esperienza, si poneva già nel momento in cui si telefonava alle agenzie: se a chiamare era una persona straniera, la stanza o l'alloggio individuato non era più disponibile, mentre se chiamavo io, che ho una cadenza riconosciuta come 'trentina', lo stesso alloggio diventava, magicamente, libero. Insomma, le agenzie effettuavano una vera e propria pre-selezione già nel momento della telefonata".  Una barriera posta non soltanto nei confronti di chi proviene dall'estero ma anche "nei confronti di cittadine e cittadini italiani nati e cresciuti in Trentino con genitori stranieri - sottolinea Noemi -. È il caso di una donna che ho intervistato, la quale, dopo aver detto il proprio nome e cognome, ha perso l'appuntamento che le era stato proposto in precedenza (grazie alla cadenza italiana ndr)".

"É evidente che le agenzie immobiliari esistano soltanto per una fetta della società, poiché un’altra parte viene esclusa a priori, pur avendo le possibilità economiche - prosegue Filosi -. A causa delle innumerevoli difficoltà e ostacoli, c'è chi è stato costretto a lasciare un lavoro a tempo indeterminato pur di avere una casa, trovata da tutt'altra parte".

"Che fine hanno fatto le sei persone che ho seguito? Uno di loro, dopo mesi e mesi di ricerche, ha finalmente trovato casa grazie al proprio datore di lavoro, che si è prodigato pur di non perdere il dipendente. Un'altra persona è riuscita a trovare appartamento in Valsugana grazie a dei volontari che hanno dovuto insistere per convincere i proprietari di un alloggio. Tre persone invece, ad oggi, non hanno ancora trovato un appartamento mentre il sesto, un rider che avevo incontrato quando viveva sotto a un ponte e che ogni tanto si appoggiava a degli amici, ha deciso di trasferirsi in un’altra città, stremato da ricerche senza risultato". 

Attraverso la sua indagine finalizzata alla tesi, l'antropologa culturale ha inoltre appurato che "le soluzioni abitative non mancano ma non vengono rese accessibili agli stranieri - conclude -. Credo davvero che il nostro territorio si debba interrogare un po' di più su cosa significhi accogliere, ponendo fine alle discriminazioni in atto. La nostra, in generale, è una società complessa, in cui le persone si muovono di continuo come avviene nelle migrazioni: il nostro territorio offre opportunità lavorative ma non permette poi alle persone di vivere degnamente", fa notare. 

Insieme alle difficoltà date da un mercato immobiliare privato inaccessibile e 'selettivo', negli ultimi tempi si sono andati a sommare anche innumerevoli sfratti Itea, alcuni dei quali previsti proprio nei prossimi giorni. Non resta da chiedersi se "il Trentino sia davvero una terra così ricca ed accogliente come abbiamo sempre voluto sostenere".