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Renzi lancia la federazione con Azione, "ma io non lascio il campo"

L'assemblea nazionale di Italia Viva si tiene al centro congressi Mico della Fiera di Milano e per Matteo Renzi è un revival: qui si tenne la prima assemblea del Pd subito dopo la sua prima elezione alla guida del partito. E anche la data scelta è evocativa, chi può dimenticare - soprattutto qui - il famoso referendum del 4 dicembre 2016? Epoche diverse, ma è un altro passaggio che conta molto nella vita politica dell'ex sindaco di Firenze. Renzi lo dice subito, a inizio del suo intervento: "Siamo qui per proporre una federazione con Azione", il soggetto politico guidato da Carlo Calenda. "Ma per il futuro confermo il mio impegno in prima persona", e la sala applaude.

La federazione non sarà subito un partito, quindi i tesseramenti del 2023 saranno ancora seperati tra Iv e Azione. Quello di Iv si baserà sull'acronimo 'Scelta': salute, cultura, Europa, territorio, lavoro, avvenire.

Il discorso di Renzi parte da lontano ed è inframezzato con la comparsa di video, foto e meme alle sue spalle, quando di volta in volta cita fatti e personaggi. Comincia dalla scelta di rompere con il Pd nel 2019, rivendicata come "utile" per portare poi al governo Mario Draghi ed evitare un terzo governo guidato da 'Giuseppe Condono Conte'. E a proposito del Pd che va a congresso, Renzi ne ha per tutti: per Matteo Ricci ("oggi dice che disturbo, ieri mi adulava"), per Brando Benifei ed Elly Schlein ("senza la rottamazione non sarebbero mai stati eletti europarlamentari"). Sulla narrazione di Giorgia Meloni 'fascista' che sarebbe stata promossa dalla sinistra, "noi non ci stiamo, noi difendiamo il nostro Paese", "indipendente da quel che possiamo pensare di lei abbiamo visto la legge di bilancio benzina e sigarette e ci siamo sentiti di dare una mano".

Altri due temi, poi. Il Mes, assolutamente necessario secondo l'ex presidente del Consiglio, soprattutto per fare un investimento massiccio sulla sanità. La Lombardia: la proposta offerta al Pd è il ticket tra Letizia Moratti (sostenuta da Iv e Azione) e Pierfrancesco Majorino, "così è davvero possibile cambiare colore alla Regione, anche se dubito che accetteranno mai".