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Rinnovabili, Pichetto plaude al sì delle associazioni: "Presto tavolo di confronto". Italia Nostra: "No a ideologia rinnovabilista"

L’apertura alle rinnovabili di alcune associazioni ambientaliste riceve il plauso del ministero dell'Ambiente. Il titolare del dicastero Gilberto Pichetto Fratin ha espresso soddisfazione per “la posizione espressa dalle associazioni ambientaliste sulla necessità di coniugare gli obiettivi della transizione energetica con la lungimiranza nella pianificazione paesaggistica e la qualità della progettazione. Per questo motivo - si legge in una nota - il ministro ha intenzione di avviare un tavolo di confronto con le associazioni che si occupano della tutela dell'ambiente e dei beni culturali".

L'accordo sui "Paesaggi rinnovabili" fra Fai, Legambiente e Wwf è "una svolta storica" secondo Angelo Bonelli, coportavoce di Verdi Europa, perché "è un punto di incontro che aiuta molto, uno sforzo responsabile che oggi la politica non ha". Bonelli critica però il governo, accusato voler "creare un hub del gas e puntare ancora sulle fonti fossili".

Nettamente contraria, invece, la posizione di Italia Nostra, che in un comunicato ribadisce di stare "con il ministero della Cultura, con le soprintendenze e con il sistema di tutela che ha governato per oltre un secolo la trasformazione del nostro piccolo Paese da agricolo a prettamente industriale. Oggi Italia Nostra non può che sostenere l'indirizzo politico del ministro Gennaro Sangiuliano e del sottosegretario Vittorio Sgarbi, i quali cercano la strada per salvaguardare ciò che rimane del paesaggio italiano - le campagne, le coste, i monti e i centri storici - dopo la trasformazione industriale".

Il nostro è "uno dei paesi più virtuosi d'Europa e con una bassa impronta carbonica – prosegue la nota dell’associazione – una condizione che rende sospetta e incomprensibile la fretta di installare 70 Gw di rinnovabili proprio sul nostro territorio". Italia Nostra ricorda di aver già interrotto da anni “ogni accordo con l'ideologia rinnovabilità di Legambiente, Wwf e Greenpeace, cui oggi si è aggiunto inopinatamente il Fai che fu di Giulia Maria Crespi”, pur dicendosi favorevole alla pianificazione e al fotovoltaico da installare sui “tetti dei capannoni industriali (circa 700.000 secondo il Wwf), le aree degradate da bonificare, corrispondenti a circa 9.000 kmq, i tetti degli edifici pubblici e privati al di fuori dei centri storici, circa 760 kmq ".