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Riscaldamento 2022 firmato il decreto: ecco le novità su temperatura, orari e giorni di accensione

Riscaldamento 2022 novità in arrivo: il governo ha firmato il decreto che fissa nuovi e più stringenti limiti per l’accensione giornaliera, per il periodo di accensione stagionale e abbassa le temperature con l’obiettivo di risparmiare sui consumi di energia. Il decreto è stato firmato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani che ha stabilito i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale. L’obiettivo è di risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas.

Riscaldamento 2022, cosa prevede il decreto: periodo di funzionamento

Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio.

Come funziona zona per zona

Come di consueto l’Italia è divisa in 6 zone:

1) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
2) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
3) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
4) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
5) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
6) Zona F: nessuna limitazione.

La zona F è tipicamente quella dell’arco alpino e delle località di montagna. La zona A è quella dove il clima è più caldo: come per esempio Lampedusa e Porto Empedocle in Sicilia. In zona B si trovano Agrigento, Reggio Calabria, Messina o Trapani; nella zona C si trovano Napoli, Imperia, Taranto e Cagliari; nella zona D troviamo Roma, Firenze, Foggia, Ancona e Oristano; infine nella zona E sono inserite Milano, Torino, Bologna, Aosta e L’Aquila.

Cosa succede ora con il nuovo decreto? A Roma, per esempio, si potranno accendere i termosifoni 8 giorni dopo il consueto 1 novembre e si dovranno spegnere 7 giorni prima del 15 aprile. Quindi l’accensione quest’anno andrà dall’8 novembre al 7 aprile. La durata giornaliera non potrà superare le 11 ore.

Riscaldamento: il decreto prevede deroghe?

Sì il decreto prevede alcune, specifiche, deroghe. In presenza di “situazioni climatiche particolarmente severe” i Comuni con provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta.

Riscaldamento: il decreto fissa nuovi limiti per la temperatura

Il decreto fissa nuovi limiti per la temperatura del riscaldamento: la temperatura dell’aria viene ridotta di un grado centigrado nelle abitazioni. Significa perciò che quest’inverno scenderà da 20 a massimo 19 gradi nelle case; negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilate si dovrà invece scendere a 17 gradi. Per agevolare l’applicazione delle nuove disposizioni, Enea pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini.

Riscaldamento: a chi non si applicano le riduzioni

Le riduzioni per il riscaldamento, previste dal decreto Mite, hanno delle esenzioni: in particolare, non si applicano a ad ospedali e case di cura, asili, piscine e saune oltre che agli edifici per attività industriali o artigianali per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti fissati per la temperatura dell’aria. Non si applicano inoltre agli edifici dotati di impianti alimentati prevalentemente ad energie rinnovabili.

Per confrontare con lo scorso anno, leggi : Riscaldamento 2021, quando si accende? Da Milano a Roma, ecco le date