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Riva “scippata” di teatro e palasport in cambio avrà i “ruderi” della Miralago. Il Pd: “Santi ha svenduto la città, un accordo che potrebbe configurare un danno erariale”

RIVA DEL GARDA. Alla fine tutto è andato come da copione, anche se non sono mancati i colpi di scena nell’ultima infuocata seduta del Consiglio comunale di Riva del Garda. La maggioranza, guidata dalla sindaca leghista Cristina Santi, ha approvato il documento che anticipa la sottoscrizione di un nuovo protocollo d’intesa con la Provincia che rivoluzionerà molte opere che il territorio attendeva da tempo.

Il primo colpo di scena arriva quando il documento con le proposte di modifica del protocollo d’intessa (che era stato messo agli atti per consentire ai consiglieri di prenderne visione) passa magicamente da 3 a 7 pagine con l’aggiunta di nuove “integrazioni”, alcune anche di notevole rilevanza. Modifiche di cui l’opposizione è venuta a conoscenza solo a seduta in corso, da qui il secondo colpo di scena con le minoranze che non hanno preso parte al voto decidendo di abbandonare l’aula in segno di protesta.

Che la partita fosse importante è testimoniato dalla presenza dell’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, accompagnato dall’ingegnere Mauro Groff, dirigente generale dell’Unità Strategica per le gestioni patrimoniali e da poco nominato commissario degli interventi che riguardano il compendio di Riva. La Provincia, attraverso Patrimonio del Trentino spa, già nel 2010 si era fatta carico di realizzare una serie di opere fra cui la costruzione del nuovo edificio del Palacongressi, con annessi teatro e dei parcheggi, mentre in zona Baltera si sarebbero dovuti realizzare un nuovo padiglione al servizio delle fiere espositive con i relativi parcheggi, e il palazzetto dello sport. Con il nuovo protocollo teatro e palazzetto dello sport sono di fatto stati cancellati.

Secondo l’amministrazione queste opere non sarebbero più in linea con “l’interesse generale della collettività”. Poi ci sarebbe il tema dei costi dal momento che le opere (già finanziate ma mai costruite) valgono oltre 60 milioni ma alla luce degli aumenti dei costi su energia e materie prime per completarle ne servirebbero altri 20. Il sospetto però che trapela dal Partito Democratico locale è che il “risarcimento” di Pinè (promesso dalla Giunta provinciale per la mancata costruzione dell’Ice Rink e il conseguente trasferimento delle gare olimpiche) venga pagato con le opere che non si faranno a Riva del Garda.

Le analogie con la vicenda di Pinè non mancano, a partire dall’improvvisa quanto repentina retromarcia su alcune opere per le quali le risorse economiche erano già state stanziate. Lo stesso assessore Spinelli, rispondendo a un’interrogazione, aveva negato che fra la Provincia e il Comune fossero in corso trattative per modificare i protocolli d’intesa precedentemente sottoscritti. 

Il nuovo protocollo d’intesa (approvato con i soli voti della maggioranza) prevede da parte di Riva del Garda la rinuncia alla realizzazione del teatro, riconvertito in un auditorium, mentre il palazzetto dello sport diventa un “centro sportivo polifunzionale”. Inoltre all’Hotel Lido Palace (legato alla cordata di Paolo Signoretti e Heinz Peter Hager che in ballo hanno pure la partita dell’area ex Cattoi) saranno costruiti dei nuovi parcheggi e verrà ceduta una particella fondiaria. Questa è una delle modifiche dell’ultimo minuto introdotte a sorpresa dalla maggioranza.

Da parte sua la Provincia si impegna a cedere al Comune il compendio della Miralago con annesso parco da 30mila metri quadrati, entrambi però erano già nelle disponibilità dell’amministrazione fino al 2050. Peraltro gran parte degli edifici che compongono il compendio Miralago sono di fatto dei ruderi inagibili. In primavera poi riprenderanno le costruzioni della parte fondazionale del Palafiere e la realizzazione dei parcheggi del cosiddetto parcheggio “multipiano”. Saranno poi rimodulati i tempi per gli interventi in zona Baltera: Patrimonio del Trentino spa ha previsto la suddivisione in due unità funzionali dell’intervento al Palafiere, per favorire nel corso del 2023 la costruzione della parte interrata. Seguirà quindi la progettazione della parte in elevazione e si procederà, infine, alla rivalutazione della soluzione relativa al palazzetto dello sport.

“Santi e la sua Giunta hanno svenduto la città piegandosi ai voleri della Giunta provinciale – attacca il consigliere del Partito Democratico Alessio Zanoni – la seduta del Consiglio ha dimostrato per l’ennesima volta la mancanza di trasparenza e di rispetto verso il Consiglio Comunale e i cittadini”. Secondo il consigliere Dem potrebbe addirittura configurarsi un danno erariale: “Questo tira e molla avrà sicuramente dei costi amministrativi e delle penali esorbitanti. Per quanto riguarda il teatro infatti, va ricordato che la permuta di allora era estremamente chiara prevedendo la cessione del Palazzo dei Congressi alla Patrimonio del Trentino spa in cambio del nuovo teatro che però non verrà più costruito”.

Se è vero che il Comune riceverà in cambio la Miralago (su cui era stata avanzata la proposta di costruire una piscina) dal Pd non mancano i dubbi sulla bontà dell’operazione. Infatti il compendio diventerà di proprietà della Società Lido, società che per il 47% è legata alla Provincia. “Sarebbe questo il guadagno dopo aver rinunciato a opere già appaltate del valore di 60 milioni di euro. Opere necessarie per lo sport, fondamentali per la cultura, indispensabili per l’economia fieristica e congressuale”.

Inoltre, rimane il fatto che anche qualora la Miralago fosse rimasta alla Provincia per i cittadini sarebbe cambiato poco o nulla visto che la proprietà era comunque pubblica. “L’unico risultato che questa Giunta porterà a casa – conclude Zanoni – è la cancellazione di opere già finanziate, alcune delle quali già in corso di esecuzione. La città perde il teatro, il palasport, e ad oggi gran parte dei lavori di adeguamento del Palafiere, per non avere in cambio nulla in più rispetto a quanto di concreto già oggi la città possiede”.