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Roma, prof taglia ciocca di capelli a studentessa iraniana: “Non sostieni la lotta delle donne nel tuo paese?”

In un liceo del centro il professore l'avrebbe fatto per esortarla a protestare per le donne del Paese di origine della ragazza. Il sindaco: "Bullizzazione inaccettabile".

Roma, prof taglia ciocca di capelli a studentessa iraniana
Roma, prof taglia ciocca di capelli a studentessa iraniana

Roma, prof taglia ciocca di capelli a studentessa iraniana: “Non sostieni la lotta delle donne nel tuo paese?” (foto ANSA)

Un professore di un liceo del centro di Roma ha tagliato una ciocca di capelli ad una studentessa iraniana. Accusandola di non sostenere la lotta delle donne nel suo paese. 

Prof taglia i capelli ad una ragazza iraniana

La notizia viene riportata da La Repubblica. Il tutto è nato dopo un dibattito in classe su Mahsa Amini, la giovane 22enne della cui morte è accusata la ‘polizia morale’ dell’Iran, che l’ha fermata perché non indossava correttamente il velo. Il docente si è avvicinato alla studentessa che aveva delle forbici sul banco. “Proprio tu, che hai origini iraniane, dimmi… non ti sembrerebbe giusto sostenere la lotta delle donne nel tuo Paese? Non ti taglieresti una ciocca di capelli per testimoniarlo?”. Subito dopo il taglio dei capelli. La ragazza è rimasta impietrita al banco. Il resto della classe è scoppiato a ridere. La famiglia della studentessa non l’ha presa bene. Mentre il docente è finito sotto procedimento disciplinare.

La condanna di Gualtieri

”L’episodio che riguarda la giovane studentessa iraniana va verificato ma, se vero, sarebbe una forma di  bullizzazione inaccettabile”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Il gesto arbitrario del docente di un Liceo di Roma è lesivo della dignità e della libertà della studentessa di origine iraniane, che è stata costretta, suo malgrado, a vedersi tagliare una ciocca di capelli dall’insegnante che voleva costringerla a esprimere solidarietà alla donna arrestata nel suo Paese, per non aver indossato il velo. Condanniamo questo gesto perché priva la ragazza della sua indipendenza di pensiero e di azione, oltre ad averla esposta anche al pubblico ludibrio in classe. Alla violenza non si risponde con altrettanta violenza”, commentano Daniele Parrucci, consigliere delegato alle Scuole Città metropolitana di Roma e Tiziana Biolghini, consigliera delegata Pari opportunità, Politica sociale, Cultura, Città metropolitana di Roma.