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Russia, il rapper Walkie si suicida per non andare in guerra in Ucraina

«Non sono pronto a uccidere per nessun ideale». E così, il rapper russo Walkie, all'anagrafe Ivan Petunin, che temeva di essere arruolato per andare a combattere in Ucraina, si è tolto la vita. Il musicista, 27 anni, aveva pubblicato un video su Telegram venerdì in cui annunciava la sua decisione: «Se stai guardando questo video non sono più vivo, non posso avere sulla coscienza un omicidio e non voglio», diceva guardando l'obiettivo. «Ho scelto di rimanere per sempre nella storia come un uomo che non ha sostenuto quello che è successo. Non sono pronto a prendere le armi e uccidere membri della mia stessa specie», continuava. Poco dopo Walkie si è buttato dalla finestra del suo appartamento a Krasnodar, la città in cui viveva nel Caucaso russo, un centinaio di chilometri a est della Crimea. A riportare la notizia è il sito di informazione locale 93.ru, rilanciato da testate nazionali come Kommersant. 

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Petunin era sicuro che prima o poi sarebbe stato chiamato alle armi, nonostante avesse ricevuto una dispensa provvisoria dal servizio militare, per motivi di salute. Si stava sottoponendo a cure neuropsicologiche. Ma l'annuncio della mobilitazione parziale in Russia, cioè il richiamo di 300mila riservisti su 25 milioni, lo aveva messo in allarme. L'invasione dell'Ucraina da parte del suo Paese, ha spiegato, «era stata sin dall'inizio molto dolorosa». Walkie si era sempre dichiarato pacifista e non voleva andare in guerra. 

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