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Sanremo 2023: 10,7 milioni di telespettatori, share al 62,4%. Classifica provvisoria. Polemica per Bianco. Salvini: “Egonu non parli di razzismo”

Chiara Ferragni in mezzo a Morandi e Amadeus ANSA/ETTORE FERRARI

SANREMO – Cominciamo dalle notizie dopo la prima, sontuosa serata del festival numero 75. Sono stati 10 milioni 757 mila pari al 62.4% di share, i telespettatori che hanno seguito su Rai1 la prima serata del festival di Sanremo 2023 (dalle 21.18 all’1.40). L’anno scorso la prima serata del festival era stata seguita in media da 10 milioni 911 mila spettatori pari al 54.7% di share. Polemica per Blanco che ha distrutto i fiori sul palco. “Nessuno tocchi i fiori di Sanremo! Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l’intenso lavoro dei nostri floricoltori”. Sono le parole del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Stamani ha parlato Salvini, a Sanremo ci sarà Paola Egonu, e allora il vicepremier ha messo le mani avanti: “Speriamo non faccia la tirata su Italia razzista. Non è vero…”

E stasera si riparte: seconda serata. Intanto questa la classifica provvisoria, sulla base del voto della sala stampa (un terzo per la carta stampata, un terzo per il web e un terzo per le radio) alla fine della serata di apertura del festival di Sanremo, durante la quale si sono esibiti i primi quattrodici cantanti in gara: Marco Mengoni, Elodie, Coma_Cose, Ultimo, Leo Gassmann, Mara Sattei, Colla Zio, Cugini di Campagna, Mr. Rain, Gianluca Grignani, Ariete, Gianmaria, Olly, Anna Oxa. 

E ieri sera? Riprendo la cronaca da dove l’ho lasciata, cioè all’esibizione dei Pooh. Quindi dal monologo di Chiara Ferragni: si presenta in scena con un vestito naked dress con un ricamo trompe l’oeil del suo corpo: “Non sono nuda – spiega – è un disegno del mio corpo”.

Ancora un abito-manifesto, per un discorso motivazionale rivolto a tutte le donne, un invito a sconfiggere le insicurezze, a celebrare i successi, a “lottare insieme ogni giorno per cambiare le cose”. Lo spunto è una lettera immaginaria a Chiara bambina: “Ogni volta che penso a te mi viene da piangere e non so perché – esordisce Ferragni emozionata fino alla commozione finale – forse perché mi manchi, vorrei farti uscire un po’ di più, farti vedere come è ora la mia vita. La gente mi conosce, mi chiede i selfie, è bello essere apprezzati da milioni persone, ma l’importante è piacere a me stessa. Voglio farti una promessa, ho sempre cercato di renderti fiera, tutto quello che faccio, lo faccio per te, per la bambina che sono stata”.

Fuori programma al festival. Blanco, ospite della prima serata, a metà esibizione comincia a distruggere gli arredi floreali sul palco. “Non mi sentivo in cuffia”, si è giustificato alla fine, mentre la sala ha iniziato a fischiarlo, “Ma mi sono divertito lo stesso”. Strage di rose su tutto il proscenio e assistenti di palco al lavoro. Anche Gianni Morandi prende la scopa per togliere i fiori distrutti. “Era dai tempi di Bugo e Morgan che non succedeva una cosa così”, ha chiosato Amadeus. Dopo i problemi audio, Blanco non ha ricantato L’isola delle rose. “Non ci sono le condizioni”, ha spiegato Amadeus.

Chiara Ferragni torna sul palco e porta in scena all’Ariston la lotta contro la violenza sulle donne: con lei Antonella, Anna, Cristina e Ambra, presidente e attiviste della Dire, associazione che riunisce i centri anti violenza. “Serve una rivoluzione, 20 mila donne ogni anno si rivolgono a noi”, dice una di loro. Sull’abito-peplo, Ferragni porta scritte alcune delle critiche che le sono state rivolte sul suo aspetto, sul suo corpo e soprattutto sulla sua libertà di sentirsi donna oltre che mamma. “Le frasi di disprezzo ricamate in perle nere sono le vere offese che ogni giorno gli haters rivolgono alle sue foto postate su Instagram. Maria Grazia Chiuri – spiega l’imprenditrice su Instagram – ha avuto l’idea di ricamare queste parole NERE su un peplo BIANCO come la pagina di un libro che racconta quel disprezzo infruttifero contro il quale lottare ogni singolo giorno. Portando queste frasi sessiste a @sanremorai vogliamo spronare tutte a fregarsene e ricordare alle donne di non farsi abbattere da chi odia perché sono solo i pareri di chi ci ama a contare veramente”.

‘Il mio canto libero’: Gianni Morandi guida l’omaggio a Lucio Battisti, che il 5 marzo avrebbe compiuto 80 anni ed è scomparso 25 anni fa. Cantano tutti, la platea, la galleria, Amadeus a Chiara Ferragni dalle prime file. Standing ovation finale.

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post