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Scuole dell'infanzia aperte a luglio, Bisesti ''tortura'' i numeri e loro ''confessano'' quel che vuol lui? Maestri: ''Dati gonfiati, così si genera ulteriore confusione''

TRENTO. Qualcuno ha detto che ''se torturi i numeri abbastanza a lungo, confesseranno qualsiasi cosa''. Ebbene stressando percentuali e cambiando valori di partenza l'assessore Bisesti oggi è riuscito nell'impresa di dimostrare la bontà del suo provvedimento che prevede l'allungamento della scuola dell'infanzia anche nel mese di luglio ma l'operazione, anzi le operazioni, non sono passate inosservate e a questo punto diventano argomento proprio per chiedere che tale misura venga revocata.

''A fronte di questi dati (quelli 'torturati' dall'assessore Bisesti ndr) sorge quindi spontanea una domanda - spiega la consigliera provinciale del Pd Lucia Maestri -: che senso ha sostenere il costo per l’apertura delle scuole dell’infanzia nella modalità “vuoto per pieno” per ospitare solo il 44% del totale dell’utenza? L’allungamento dell’anno scolastico a undici mesi comporta scuole aperte a pieni ranghi a valere sui bilanci delle scuole per l’infanzia e quindi, a ben vedere e forti del motto “prima i trentini”, gravando sulle tasche dei nostri contribuenti''.

Ma andiamo con ordine. In giornata l'assessore all'istruzione, per replicare a chi lo attaccava dicendo che il numero di bambini iscritti alla scuola dell'infanzia nel mese di luglio era troppo basso per giustificarne l'apertura, ha sfoderato una serie di dati con tanto di ragionamento, che pubblichiamo qui sotto, ripreso paro-paro dal suo comunicato stampa. Il problema? E' che per dimostrare che la frequenza nel mese di luglio è pari a quella media degli altri mesi (e addirittura superiore a quella di giugno) ha usato valori diversi per giungere alla stessa percentuale.

Per i mesi ''normali'' di scuola dell'infanzia, infatti, nel 2021, si contavano 13.795 iscritti e la frequentazione media è stata di 7.666 bambini, quindi del 75%. Per il mese di luglio la media di bambini presenti è stata di 5.928 unità, quindi di fatto siamo al 44% rispetto al resto dell'anno. L'assessorato, però, per far tornare il conto al 75% (come per i mesi precedenti) si è basato sugli iscritti solo per il mese di luglio che sono stati 7.905 (quindi già gli iscritti sono il 57% rispetto al resto dell'anno). A quel punto su 7.905 iscritti i 5928 presenti rappresentavano nuovamente il 75% di frequenza.

''La risposta dell'assessore è stata celerissima - spiega Lucia Maestri che aveva interrogato Bisesti proprio sull'argomento - ma che forse e proprio per la sua velocità di elaborazione, genera ulteriori confusioni, anche perché pare fondata su dati forniti dall’Assessorato stesso, ma apparentemente gonfiati. Se consideriamo infatti il numero di iscritti alle scuole dell’infanzia nell’intero anno scolastico scorso, troviamo un totale pari a 13.400 bambini e bambine. Questo è il dato di partenza. Nel mese di luglio il totale degli iscritti a scuola si riduce a 7.905 unità, quindi circa la metà dell’utenza annuale ed i frequentanti le attività sono pari al 75% degli iscritti per il periodo estivo, ovvero 5.928 bimbi. A fronte di questi dati sorge quindi spontanea una domanda: che senso ha sostenere il costo per l’apertura delle scuole dell’infanzia nella modalità “vuoto per pieno” per ospitare solo il 44% del totale dell’utenza? L’allungamento dell’anno scolastico a undici mesi comporta scuole aperte a pieni ranghi a valere sui bilanci delle scuole per l’infanzia e quindi, a ben vedere e forti del motto “prima i trentini”, gravando sulle tasche dei nostri contribuenti''.

Questo il calcolo fatto dalla Pat

La struttura ha raccolto e analizzato dapprima la frequenza annuale media alle scuole dell’infanzia provinciali riferita all’ultimo anno pre Covid - anno scolastico 2018/2019 - che ha evidenziato che la stessa è in media dell’80% durante tutto l’anno scolastico, con i seguenti dati di dettaglio:

MESI FREQUENZA AL TEMPO NORMALE 2018/2019

settembre82% 

ottobre80% 

novembre85% 

dicembre82% 

gennaio79% 

febbraio76% 

marzo83% 

aprile80% 

maggio82% 

giugno70% 

Totale80% 

Si è quindi raccolto il dato degli iscritti a luglio 2021 che è pari a 7.666 bambini (dei 13.795 bambini iscritti all’anno scolastico 2020/2021); di questi bambini iscritti a luglio 2021 si è verificato che per tutte le scuole infanzia provinciali ed equiparate circa l’83% ha frequentato il servizio.  La struttura ha raccolto e analizzato i dati di iscrizione all’anno scolastico 2021/2022, comprensivo di luglio 2022, che sono stati pari a 7.905 bambini (dei 13.400 bambini iscritti all’anno scolastico 2021/2022), verificando un aumento pari a 239 bambini rispetto a luglio 2021. Per valutare l’effettivo interesse del servizio si è quindi raccolto il dato della frequenza effettiva in tutto l’anno scolastico 2021/2022, che è pari al 75%, e si è paragonata con la frequenza del mese di luglio 2022, che è anche pari al 75%, come di seguito riportato in dettaglio:

MESI FREQUENZA AL TEMPO NORMALE 2021/2022

settembre79% 

ottobre80% 

novembre76% 

dicembre74% 

gennaio57% 

febbraio77% 

marzo81% 

aprile80% 

maggio82% 

giugno69% 

luglio75% 

Totale75%