Dopo la strage in sinagoga, con sette vittime oltre all'attentatore, c'è stata una nuova sparatoria. Ad aprire il fuoco è stato un tredicenne
Ancora sangue a Gerusalemme, dopo che ieri un 21enne palestinese ha sparato sulla folla davanti a una sinanoga uccidendo sette persone, c'è stato un nuovo attacco e due persone sono state ferite. L'aggressore ha aperto il fuoco a Ma'alot Street vicino all'ingresso del sito. Secondo quanto riportato dalla stampa locale i feriti sono padre e figlio. L'aggressore sarebbe invece un 13enne residente di Gerusalemme est. Secondo la Radio militare, l'adolescente è stato ferito in modo grave dopo l'attacco. La polizia sta cercando di capire se abbia agito da solo.
Gli sposi uccisi mentre aiutavano i feriti della sinagoga
Intanto sono almeno le 42 persone arrestate dopo il raid alla sinagoga (l'attentatore è stato poi ucciso dalla polizia, ndr). Elevato lo stato di allerta in tutto il Paese, con ulteriori spiegamenti di forze in Cisgiordania.
Tre i sette israeliani uccisi c'è anche una coppia di sposi: Eli (48 anni) e Natalie (45) Mizrahi. Il padre di Eli, Shimon Mizrahi, ha detto alla televisione che i due erano nel loro appartamento quando hanno sentito i primi spari. "Si sono lanciati in strada per soccorrere i feriti e non hanno notato il terrorista che era fermo accanto ad una automobile in sosta. Questi ha sparato loro a bruciapelo, uccidendoli sul posto".
Le vittime dell'attentato sono ebrei ortodossi. In base alla ortodossia ebraica, i loro funerali dovrebbero avere luogo al termine del riposo sabbatico, nella nottata di oggi.
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