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Si presenta in ritardo all’appuntamento e gli amici fanno scattare le ricerche: irraggiungibile al cellulare i compagni lo incontrano poco dopo

Una ricerca persona scattata per un’incomprensione e un secondo intervento per una donna che è stata recuperata con l’elicottero perché sfinita dalla stanchezza

AURONZO DI CADORE. Alla fine si è trattato di un falso allarme quello che riguardava la presunta scomparsa (nella giornata di ieri, 2 ottobre) di un uomo nella zona di Malga Mezzomiglio.

L’allarme per il presunto escursionista disperso era stato lanciato dagli amici che non lo avevano trovato nel luogo dove si erano dati appuntamento. Il telefono dell’uomo era irraggiungibile così gli amici hanno pensato al peggio e hanno contattato il soccorsi.

A quel punto sono state attivate le squadre del soccorso alpino dell’Alpago e quella delle Prealpi Trevigiane. Come si è scoperto però, l’uomo era semplicemente partito in ritardo. Sono stati gli stessi amici dell’escursionista, una volta rintracciato, a far rientrare l’allarme.

Sempre nella giornata di ieri l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione della Val Giralba, per una escursionista sfinita dalla stanchezza. Non erano ancora le 18e30 quando la 43enne di Ferrara, che stava scendendo assieme al marito lungo il sentiero numero 103, all’altezza del Pian de le Salere, si è sentita poco bene. La donna era così stanca da non poter proseguire.

Così l’escursionista è stata recuperata a circa 1.400 metri di quota per poi essere accompagnata all’ospedale di Pieve di Cadore per accertamenti. Nel mentre una squadra del soccorso alpino di Auronzo è invece andata incontro al marito.