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Siccità e 'guerra dell'acqua', Ambrosi (FdI): “Serve un piano per nuovi bacini di raccolta. Sistemi d'irrigazione alternativi in pianura consentirebbero risparmio di risorsa idrica”

La consigliera provinciale di Fratelli d'Italia dice la sua sul tema, dopo un'estate difficile tra temperature record e mancanza di pioggia: “Bisogna accumulare l'acqua nei periodi di abbondanza, ma allo stesso tempo è fondamentale una migliore gestione delle risorse idriche già a disposizione”

TRENTO. “Per uscire dalla crisi idrica è necessario attuare una politica mirata, che punti alla realizzazione di un piano di interventi strutturali per la costruzioni di nuovi bacini di raccolta, in grado di accumulare l'acqua nei periodi di abbondanza per poi rilasciarla gradualmente nei periodi con minori precipitazioni”. Dopo la difficile estate 2022, che ha visto un connubio di temperature record e siccità inedito rispetto ai trend di molti territori in tutta Italia, sono queste le parole della consigliera provinciale (e neo eletta parlamentare) di Fratelli d'Italia Alessia Ambrosi, che sottolinea come per affrontare la crisi energetica sia poi fondamentale “una miglior gestione delle risorse idriche già a disposizione, da attuarsi attraverso una seria programmazione della manutenzione sugli acquedotti comunali e nelle nostre valli al fine di evitare, per quanto possibile, l'inutile dispersione di acqua”.

Tematiche, quelle riprese da Fratelli d'Italia, che negli scorsi mesi (in particolare durante la cosiddetta 'guerra dell'acqua' tra Trentino Alto Adige e Veneto dopo la richiesta di aprire gli invasi idrici montani e di aumentare la portata dell'Adige per far fronte alla siccità in pianura e alla necessità di irrigare i campi) erano state toccate rispettivamente da esperti (Qui Articolo), agricoltori (Qui Articolo) e politici (con gli interventi in particolare in Trentino dell'assessore all'Ambiente Mario ToninaQui Articolo, e della stessa Ambrosi Qui Articolo) e che, nonostante le piogge registrate nelle ultime settimane, continuano ad essere rilevanti in particolare per quelle aree del Paese dove l'emergenza siccità non è ancora stata superata. “Alcuni mesi fa – continua infatti Ambrosi – avevano suscitato reazioni contrastanti le richieste dell'Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi) e del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia finalizzate ad aumentare il deflusso idrico dal Trentino Alto Adige verso il Veneto. Per fornire una risposta a questo tipo di emergenze, di grande importanza potrebbe essere non solo la diffusione in tutto il Nord Italia delle conoscenze messe in campo nel nostro territorio, come appunto la costruzione di bacini di raccolta e accumulo dell'acqua, ma anche delle buone pratiche per la corretta gestione della filiera di utilizzo dell'acqua”.

E' infatti innegabile, continua la neo-eletta parlamentare di Fratelli d'Italia: “Che la diffusione di sistemi d'irrigazione alternativi anche in Pianura Padana (invece di perpetrare la tradizione dell'irrigazione per scorrimento) consentirebbe di risparmiare grandi quantitativi di acqua da utilizzare in altri settori. Per questo motivo, anche in una logica di favorire la transizione ecologica e di lotta al cambiamento climatico, servirebbe che istituzioni come la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome svolgessero un ruolo di coordinamento e di promozione nei confronti dello Stato, affinché (anche approfittando dei numerosi finanziamenti messi a disposizione a diversi livelli amministrativi, statale, europeo ecc.) possano essere messi in campo una serie di interventi atti a mitigare gli effetti della crisi idrica e della siccità”.