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SPERLONGA/ Nienter più palloncini in cielo. Inquinano

L’immagine del bambino che chiede al genitore di compragli un palloncino colorato pieno di elio da tenere appeso sopra la testa con il filo a Sperlonga è destinata a sbiadire nei ricordi. Quei palloncini non potranno più essere venduti. Lo ha vietato il sindaco Armando Cusani. Il motivo? Quando vengono persi dai bambini possono finire in mare e aumentano così l’inquinamento da plastica. Il sindaco della  località balneare pontina  specifica che “studi effettuati a livello europeo ed internazionale hanno dimostrato le conseguenze dannose dei frammenti dei palloncini e nastri colorati che li trattengono abbandonati nell’ambiente”. Ancora: “A causa dell’inquinamento e del pericolo che i palloncini pongono alla vita marina, molti Stati ne hanno vietato i lanci massivi”.

Il primo cittadino ha quindi vietato l’utilizzo di nastri colorati e palloncini in gomma o materiale simile riempiti con gas più leggero dell’aria “senza qualsiasi apposizione di un oggetto di peso sufficiente o relativa dotazione per contrastare la capacità di sollevamento del palloncino”. Tutto per evitare che quel gioco da bambini “ricada sul suolo terrestre e lacustre sotto forma di rifiuto” e venga ingerito “dagli animali causandone la morte”. I genitori che compreranno ai figli i palloncini diventati a Sperlonga fuorilegge rischiano una sanzione da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro “secondo la gravità del fatto”.