Strage di Ustica, 42 anni senza verità: "E' un alieno?"

42 anni fa, l'Italia era una delle sue pagine più dolorose. Segnata da una. Nonostante il tempo passato, è ancora ambiguo: la strage di Ustica. La sera del 27 giugno 1980 Itavia DC9 lascia Bologna per Palermo vicino a Ustica. Era fuori dai radar ed è stato dichiarato disperso. La prima vittima viene vista solo il giorno successivo. Dopotutto, quel numero è orribile. 81 persone sono morte. In altre parole, tutte le persone a bordo. Una serie di lettere internazionali recentemente lanciate dalla Procura romana nell'ambito del Bisopen (a Stati Uniti, Belgio, Germania, Francia e infine al governo provvisorio della Libia dopo la caduta dell'amministrazione Gheddafi) hanno indagato sul massacro di sconosciuti, che non hanno permesso loro di raggiungere risultati concreti. Alcuni paesi hanno fornito le informazioni senza alcun collegamento con il crimine, mentre altri hanno completamente ignorato la richiesta. In effetti, finora non è chiaro cosa sia successo.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parla di "ferite profonde".  "Memoria di sofferenza-Matterella-per l'impegno dei cittadini della famiglia a sopravvivere, spetta ad Ustica. La loro sofferenza diventa patrimonio comune mentre ne è responsabile. Una repubblica che conservi le memorie della tragedia che ha caratterizzato lo scorrere della storia italiana e ne impedisce il ripetersi. "..

Famiglie delle vittime:" Atti di guerra "

Cosa fu la causa del crollo di DC9? Probabilmente un cedimento strutturale, un missile terra-aria, un volo civile o una battaglia tra aerei militari colpiti accidentalmente da una bomba. Tutte ipotesi che si alternano su uno sfondo di silenzio e depistaggio. Il giudice Rosario Priore, che ha completato l'indagine più lunga nella storia del Giappone, ha affermato alla fine di agosto 1999 che "l'incidente al DC9 è avvenuto a seguito di un'intercettazione militare". L'indagine è stata completata e ripresa. Sondaggi, ipotesi, tutte e tutte le contraddizioni. Il documento è scomparso. Tutti questi sono gli elementi che rappresentano gli ultimi 42 anni.

La famiglia della vittima non è loro. Con la morte dei suoi cari, non ha mai smesso di lottare per scoprire cosa fosse successo. Informazioni di ogni genere dagli amici e dagli alleati su cui l'aereo stava volando quella notte", afferma Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione Parenti delle Vittime dell'Aula del Comune di Bologna, oggi, 42esimo anniversario della strage. Si ricorda. In questa storia, "I muri del silenzio, della menzogna e del depistaggio stanno sempre crollando - afferma Bonfietti - ma quello che abbiamo sempre ferito gravemente la dignità del Paese. Va affrontato in modo affidabile". Per Bonfietti "si è trattato, in effetti, di un atto di guerra non dichiarato e corretto", ma "nessuno ha dato una breve spiegazione di quanto accaduto", ha aggiunto Bonfietti. 

Visto l'anniversario della strage, non è un caso che l'iniziativa prevista per oggi abbia uno slogan provocatorio: "E' un alieno?" "C'è una verità importante che non è stata ancora scritta - aggiunge Bonfietti - quello che sappiamo dal testo è che è stato abbattuto nell'ambito di un episodio di guerra aerea. L'autore è ancora scomparso. Sarà difficile raccontare questo momentaneo dramma attirare l'attenzione su Ustica nel mondo, ma stanno lavorando quella notte mentre stiamo lavorando su alleati che fanno parte della NATO. Occorre avere coraggio etico e morale per trasmettere ciò che non si può esprimere a parole. Hanno deciso che era cosa dovevano fare".