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Superbonus 110%, rispunta il mini rinvio: ecco come funzionerà

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Al tavolo della Manovra torna la proroga delle comunicazioni di inizio lavori asseverati. Ma si lavora a un regime più severo sulle responsabilità

di Marco Mobili e Giovanni Parente

8 dicembre 2022

Superbonus, Ronzulli: Su crediti arriverà una soluzione, probabilmente con emendamento del Governo

Torna in pista la mini proroga delle comunicazioni di inizio lavori asseverati (Cilas) al 31 dicembre 2022. Ma allo stesso tempo si lavora per un regime più severo delle responsabilità degli amministratori di condominio per evitare elusioni sulla scadenza del 24 novembre per adottare le delibere dei lavori: con la dichiarazione di falso scatterà, infatti, il reato. Mentre per varare misure sblocca crediti il ministero dell’Economia vuole comunque cautelarsi e chiedere preventivamente a Eurostat se sia sostenibile la possibilità di compensare automaticamente una quota dell’1% degli F24 presi in carico dalle banche per i versamenti fiscali e contributivi dei clienti con i crediti da bonus edilizi.

Il lavoro della cabina di regia

Resta sul tavolo anche l’ipotesi di una sblocca sequestri. Governo e maggioranza sono a lavoro per trovare una quadra sugli emendamenti da votare già da metà della prossima settimana al decreto Aiuti quater in commissione Bilancio al Senato. Un tema a cui è stata dedicata parte del dibattito nel vertice di mercoledì 7 dicembre a Palazzo Chigi con i capigruppo della maggioranza, che ha delineato le sorti delle possibili modifiche alla Manovra. Tanto che all’uscita Licia Ronzulli di Forza Italia ha reso noto il fatto che «c’è una cabina di regia, un tavolo tecnico che sta lavorando» e che si va verso un emendamento del Governo al Dl che «andrà nella direzione chiesta da Forza Italia quindi sicuramente sulla proroga al 31 dicembre e anche una soluzione per la cessione dei crediti incagliati».

Ipotesi coinvolgimento Cassa depositi e prestiti

Da Fratelli d’Italia, è uno dei due relatori al decreto Aiuti quater, Guido Quintino Liris, a spiegare quale siano i punti da portare avanti: «Ben venga la proroga sulle Cilas per andare incontro a chi non è riuscito a presentarle regolarmente entro il 25 novembre, finendo di fatto in un imbuto. Ma ho personalmente preso un impegno con i rappresentanti delle imprese per riaprire la partita degli F24, superando i timori della Ragioneria in relazione alle interpretazioni di Eurostat. In alternativa siamo pronti a studiare il possibile coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti, come una sorta di riferimento di ultima istanza».

Verso una nuova finestra al 31 dicembre

La partita , dunque, si gioca su più piani. Sono ormai cadute le resistenze sulla proroga delle Cilas. Da fonti governative è arrivata l’indicazione che si sta studiando un emendamento del relatore o del Governo per prevedere il rinvio del termine di presentazione della Cilas dal 25 novembre al 31 dicembre 2022, fermo restando che le assemblee condominiali dovranno aver deliberato l’ok ai lavori entro la scadenza fissata dal decreto Aiuti quater (ossia entro il 24 novembre). L’altro lato della medaglia è la linea dura, anzi durissima, preannunciata nei confronti degli amministratori di condominio con l’espressa previsione di un reato in caso di una dichiarazione falsa sulla data di adozione della delibera per rientrare nel 110% e non invece nel 90 per cento.

Il nodo dello sblocco dei crediti non compensabili

Al momento, la sfida più difficile, però, è rappresentata dallo sblocco dei crediti, che non possono essere utilizzati in compensazione. Nonostante le argomentazioni dei sostenitori dell’utilizzo dei crediti come moneta fiscale, il ministero dell’Economia si è mosso preventivamente e ha avviato un’interlocuzione con Eurostat. L’obiettivo è capire se possa essere percorsa la strada proposta da Abi e Ance: compensare automaticamente una quota dell’1% degli F24 presi in carico dalle banche per i versamenti fiscali e contributivi dei clienti con i crediti da bonus edilizi.