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Terremoto in Turchia e Siria, le ultime notizie. In molte città ritardi nei soccorsi: "Sopravvissuti ci inviano messaggi vocali da sotto le macerie". Bilancio aggiornato: oltre 5mila morti. Italiano disperso è Angelo Zen

Al momento sono più di 5mila le vittime accertate del terremoto che ha distrutto intere zone della Turchia e della Siria. Il numero resta provvisorio, si continua a scavare tra le macerie delle migliaia di edifici venuti giù in entrambi i Paesi. L'Oms non lascia molte illusioni: le vittime del sisma alla fine potrebbero essere più di 20mila.

Madre e figlie salvate dopo 33 ore sotto le macerie

Una madre e le sue due figlie sono state estratte vive dalle macerie sotto le quali erano sepolte da circa 33 ore ad Hatay, una delle zone più colpite dal terremoto che si è abbattuto sul sud est della Turchia. Lo rende noto Anadolu facendo sapere che mentre venivano trasportate in ospedale, il cuore di una delle figlie ha smesso di battere ma la ragazza è stata successivamente rianimata. Ankara ha fatto sapere che le vittime del sisma sono almeno 3.549 mentre le persone messe in salvo sono almeno 8000.

Italiano disperso è Angelo Zen

Potrebbe esserci anche un cittadino italiano, Angelo Zen, tra le vittime del terremoto che ha devastato l'Anatolia e il nord della Siria. L'uomo avrebbe avuto residenza in un albergo completamente distrutto dalle scosse. La sua famiglia non ha sue notizie dal 5 febbraio e non riesce a contattarlo al cellulare. "Manca soltanto un italiano che non
siamo riusciti a contattare. Si tratta di Angelo Zen, della provincia di Vicenza, siamo in contatto costante con la famiglia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg3 in collegamento dall'Unità di crisi della Farnesina.

Terremoto: 900 morti in Nord-Ovest Siria, 5.261 in totale

Il bilancio delle vittime del terremoto nel Nord-Ovest della Siria controllato dai ribelli è salito da 790 a 900. Lo riferisce la Reuters, aggiungendo che il bilancio complessivo del sisma che ha colpito Turchia e Siria è ora di 5.261 morti, ma i numeri continueranno a salire.

(reuters)

Il palazzetto di Adana trasformato in un campo per sfollati 
dalla nostra inviata Gabriella Colarusso

Ad Adana il palazzetto che di solito ospita manifestazioni culturali e fiere è stato trasformato in un campo per sfollati. Secondo le autorità della città turca, è pronto a ospitare almeno 5mila persone. Al momento sono tra i 2mila e i 2.500 che vi hanno trovato rifugio. Persone in fila aspettano di ricevere dalla protezione civile turca e dai volontari coperte e cibo. 

Unicef: "Potrebbero esserci migliaia di bambini morti"

Il terremoto che ha colpito Siria e Turchia "potrebbe aver ucciso migliaia di bambini". Lo ha affermato da Ginevra il portavoce dell'Unicef, James Elder. Le cifre non sono ancora disponibili ma "sappiamo che decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte, con un enorme impatto sui bambini", ha aggiunto, definendo il terremoto il più potente che abbia colpito la regione in quasi 100 anni. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) le vittime potrebbero essere più di 20.000.

Ong, Usa e Ue aprano canali con Damasco

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea aprano canali col governo centrale siriano senza politicizzare la questione degli aiuti umanitari. È l'appello rivolto poco fa dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, da circa vent'anni impegnato nel denunciare le violazioni e i crimini del governo siriano ma in queste ore schierato con chi sostiene che di fronte alla catastrofe umanitaria causata dal terremoto sia necessario anteporre le priorità umanitarie ai calcoli politici. "Gli aeroporti di Aleppo e di Latakia, situati nelle zone governative, sono i più vicini alle zone disastrate e i più attrezzati per ricevere dall'estero gli aiuti e distribuirli alle aree colpite dal sisma", afferma Rami Abderrahman, direttore dell'Osservatorio e storico dissidente anti-regime. "Gli Stati Uniti e l'Unione Europea dimostrino la loro umanità nel consentire la distribuzione degli aiuti a tutti i siriani, indipendente dall'essere siriani delle opposizioni o lealisti, arabi o curdi, musulmani o cristiani...", ha detto Rami Abderrahman intervistato dalla tv panarabo-saudita al Hadath. "Quando si tratta di salvare le vite dei siriani le sanzioni americane dovrebbero essere congelate se queste vengono di fatto usate contro il popolo siriano", ha aggiunto il direttore dell'Osservatorio.

Atareb, nella provincia di Aleppo
Atareb, nella provincia di Aleppo
Atareb, nella provincia di Aleppo (afp)

Riprendono i flussi di petrolio dal Sud della Turchia

La Turchia ha riattivato il flusso di petrolio attraverso il terminale di Ceyhan, che si trova nel Sud del Paese in prossimità dell'area colpita dal tremendo terremoto di ieri.

La compagnia di Stato turca Botas aveva deciso ieri di interrompere il flusso e lo smistamento attraverso il porto che si affaccia sul Mediterraneo, uno snodo chiave nell'area, da cui vengono convogliati un milione di barili al giorno, l'1% delle forniture a livello globale. La decisione di chiudere il terminale di Ceyhan ha contribuito a causare un'impennata dei prezzi del greggio sul mercato mondiale.

Trecento nuove scosse registrate dopo la mezzanotte

Sono state almeno 300 le scosse registrate fra Turchia e Siria a partire dalla mezzanotte.
Nell'arco di 13 ore la più forte è stata di magnitudo 5,5. Lo indica la lista riportata nel sito che aggiorna costantemente la situazione sismica nella zona, gestito dall'Università del Bosforo con l'Osservatorio di Kandilli, l'Istituto per la ricerca sui terremoti (Krdae) e il Centro regionale di monitoraggio e valutazione di terremoti e tsunami (Bdtim). Delle repliche registrate finora, sono state tre quelle di magnitudo uguale o superiore a 5 e almeno 34 quelle di magnitudo uguale o superiore a 4.

(afp)

Turchia, Erdogan annuncia 3.549 vittime e lo stato d'emergenza per tre mesi

Sale a 3.549 vittime e 22.168 feriti il bilancio provvisorio delle vittime del sisma che ha colpito il Sud della Turchia questa notte. Il bilancio provvisorio aggionrato è stato dato dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che da Ankara ha annunciato anche lo stato d'emergenza nelle 10 province colpite per tre mesi.

Kahramanmaras
Kahramanmaras
Kahramanmaras (afp)

Ingv: "Nuova faglia, suolo slittato di 10 metri"

Si è attivata un'altra faglia al confine tra la Siria e la Turchia ed è stata la responsabile del secondo terremoto forte registrato nella mattinata di ieri, ossia quello di magnitudo 7,5 delle 12:24 (le 11,24 in Italia). Lo ha detto all'Ansa il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). "Quel terremoto - ha aggiunto - è avvenuto su una faglia che si trova più a Nord rispetto a quella Est anatolica, lunga fra 70 e 80 metri". Il sisma ha provocato uno spostamento del suolo fino a 10 metri. "E' avvenuto un movimento di tipo trascorrente", ossia il suolo è slittato orizzontalmente lungo i due lembi della faglia, "con un orientamento verso sinistra, in direzione dell'Egeo", ha detto ancora Amato. "Su alcune parti della faglia è stato calcolato uno spostamento della faglia fino a 10 metri".

Turchia, video e note vocali da sopravvissuti sotto le macerie

Un giornalista turco, Ibrahim Haskologlu, ha raccontato a Bbc News Channel che le persone stanno inviando a lui e ad altri giornalisti video, note vocali e le loro posizioni in diretta da sotto le macerie. "Ci dicono dove sono e non possiamo fare nulla", dice Haskologlu, originario di Malatya, un'area pesantemente colpita dai terremoti di ieri, ma ora a Istanbul.

Governo Siria: "Aiuti passino solo per Damasco"

Il governo siriano, incarnato dal contestato presidente Bashar al Assad e sostenuto da Iran e Russia, ha ribadito che la distribuzione degli aiuti internazionali per l'emergenza post-terremoto deve essere gestita da Damasco e non aggirare il controllo governativo passando dalla Turchia.  Lo ha detto l'ambasciatore siriano all'Onu, Bassam Sabbagh, citato dall'agenzia governativa siriana Sana. Le aree siriane più colpite dal sisma sono però quelle più vicine al confine con la Turchia: sono da anni fuori dal controllo governativo e sono sotto influenza e controllo turco o di milizie cooptate da Ankara.

Ue: "Mancato invio degli aiuti in Siria? Manca la richiesta di Damasco"

I soccorsi europei inviati attraverso il meccanismo di Protezione Civile Ue, per lavorare in uno Stato colpito da una calamità, hanno bisogno "non solo dell'autorizzazione ma anche del sostegno delle autorità locali. Per questo lavoriamo su richiesta di uno Stato". Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, rispondendo nel corso del briefing con la stampa ad una domanda sul mancato invio di aiuti in Siria dopo il devastante terremoto che ha colpito il nord del Paese arabo e la Turchia. Al momento, spiega la Commissione, "25 squadre di ricerca e soccorso si stanno dirigendo verso le aree più colpite della Turchia per aiutare i primi soccorritori sul campo; 11 di queste squadre sono già arrivate. Inoltre, 2 squadre mediche sono state inviate per fornire assistenza sanitaria d'emergenza alle persone colpite. In totale, i Paesi europei hanno messo a disposizione 1.185 soccorritori e 79 cani da ricerca. Questi numeri potrebbero aumentare ulteriormente", spiega l'esecutivo europeo. Domani il collegio dei commissari approverà una comunicazione ad hoc sulla "resilienza alle catastrofi".

Unesco: "In Turchia preoccupazione per la fortezza di Diyarbakir e i giardini Hevsel"

L'agenzia culturale delle Nazioni Unite sta monitorando la situazione dei beni archeologici colpiti dal sisma nel tentativo di metterli in sicurezza. "Siamo particolarmente preoccupati per la situazione nella città antica di Aleppo", in Siria, uno dei luoghi Patrimonio mondiale. "Sono stati registrati danni significativi alla cittadella, inoltre la torre della città vecchia è crollata e diversi edifici nel souk sono danneggiati". Sul fronte turco, l'agenzia con sede a Parigi segue la situazione della fortezza Diyarbakir e dei giardini Hevsel, luogo patrimonio Unesco. Qui molti edifici - che risalgono all'epoca greca e romana - sono crollati.

Uno degli edifici storici della fortezza Diyarbakir /Foto Unesco
Uno degli edifici storici della fortezza Diyarbakir /br /Foto Unesco
Uno degli edifici storici della fortezza Diyarbakir /
Foto Unesco 

Sale a 3.432 bilancio vittime del sisma in Turchia

Almeno 3.432 persone hanno perso la vita in Turchia a causa del terremoto che ha colpito il sud est del Paese e il nord della Siria. Lo rende noto l'agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad, come riporta Anadolu, facendo sapere che i feriti sono 21.103.

Gaziantep
Gaziantep
Gaziantep (reuters)

Aiuti dell'Onu alla Siria interrotti per i danni alle strade

Il flusso degli aiuti delle Nazioni Unite dalla Turchia al Nord-Ovest della Siria si è temporaneamente interrotto a causa dei danni alle strade e altri problemi logistici legati al terremoto che ha colpito i due Paesi ieri. "Alcune strade sono interrotte, altre sono inaccessibili. Ci sono problemi logistici che devono essere risolti", ha detto a Reuters Madevi Sun-Suona, portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento dell'assistenza umanitaria (Ocha). "Non abbiamo un quadro chiaro di quando riprenderà", ha detto.

Aleppo
Aleppo
Aleppo (afp)

Vignetta Charlie Hebdo paragona la Turchia all'Ucraina: polemiche

Ha suscitato polemiche sul web una vignetta pubblicata dalla rivista satirica francese Charlie Hebdo sul tema del devastante sisma che ha colpito la Turchia sud-orientale provocando migliaia di vittime. In un'allusione alla guerra in Ucraina e al sostegno militare dell'Europa a Kiev, la rivista ha pubblicato un disegno di palazzi crollati e macerie accompagnato dal titolo "Terremoto in Turchia" e dal sottotitolo "Non serve nemmeno inviare carri armati". La vignetta ha suscitato già 5mila commenti sull'account Twitter di Charlie Hebdo, con molti utenti che hanno criticato la rivista accusandola di voler creare scalpore per aumentare le vendite.

Ad Adana il ministro dell'Agricoltura accolto dalle urla: "Perché non siete arrivati prima"

dalla nostra inviata Gabriella Colarusso

"Nel piazzale davanti all'edificio dove si scava per cercare di recuperare dodici persone è appena arrivato il ministro dell'Agricoltura Vahit Kiri?çi ma è stato accolto dalla furia degli abitanti del quartiere che hanno rulato 'Vattene!', 'Perché non siete arrivati prima?'.I palazzi che sono crollati sono tutti edifici nuovi, costruiti non più di 22 anni fa. 

Qui ci sono ancora persone vive tra le dodici disperse sotto le macerie. Uno dei soccorritori urla perché sente la voce di un uomo e cerca di localizzarlo per tirarlo fuori".

Adana, foto Gabriella Colarusso
Adana, foto Gabriella Colarusso
Adana, foto Gabriella Colarusso 
Adana, foto Gabriella Colarusso
Adana, foto Gabriella Colarusso
Adana, foto Gabriella Colarusso 

Ad Aleppo salvo il bambino nato tra le macerie

Un neonato è stato estratto vivo dalle macerie della sua casa ad Aleppo, distrutta dal potente sisma di ieri. Il video dei soccorritori che lo portano in braccio tutto nudo, è stato trasmesso da Al-Arabiya e Al-Jazeera. La famiglia del piccolo, che sarebbe nato tra le macerie secondo quanto riportano entrambe le emittenti, è stata sterminata dal sisma.

Oms: "Le persone colpite potrebbero essere 23 milioni"

Potrebbero essere in totale 23 milioni le persone colpite dal devastente terremoto, che ha scosso ieri la Turchia e la Siria, secondo quanto riporta l'Oms.

Tra i superstiti nel centro di Adana: "Sono crollate le case moderne"

dalla nostra inviata Gabriella Colarusso

"Questo è uno degli edifici collassati nel centro di Adana - quattordici piani venuti giù - dove si cercano ancora dodici dispersi. I superstiti che vivevano qui si sono accampati intorno al cratere del palazzo, accendendo dei fuochi per riscaldarsi. Qui i parenti delle vittime attendono notizie. La città fino a ora conta 149 morti e a crollare sono stati 21 edifici.Oltre 9mila i palazzi danneggiati. Il paradosso è che i crolli sono avvenuti quasi tutti nella città nuova, costruita dopo gli anni Ottanta, mentre la vecchia città antica è restata integra. 

Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso 
Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso
Adana, foto di Gabriella Colarusso 

Turchia, madre e figlio di 6 mesi salvati dopo 29 ore sotto le macerie

Hülya Yilmaz, 30 anni, e il suo bambino di 6 mesi, Ayse Vera, sono stati salvati dalle squadre di soccorso dopo aver trascorso 29 ore sotto le macerie di un edificio crollato nella città turca di Kahramanmaras. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu. Sono stati trasportati in ospedale per essere curati per le ferite riportate.

Sopravvissuti si riscaldano vicino a un fuoco a Kahramanmaras
Sopravvissuti si riscaldano vicino a un fuoco a Kahramanmaras
Sopravvissuti si riscaldano vicino a un fuoco a Kahramanmaras (afp)

Lamentano su social ritardi soccorsi, 4 arresti in Turchia

La polizia turca ha dichiarato di aver arrestato quattro persone per i post "provocatori che miravano a creare paura e panico" pubblicati sui social dopo il terremoto che ha colpito la Turchia meridionale. La polizia ha aggiunto che è in corso un'indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post. I social media turchi si sono riempiti di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay.

In Turchia salvate 8000 persone

Oltre 8000 persone sono state salvate in Turchia dopo il terremoto che ha colpito il sud est del Paese ma ci sono state nella notte 312 scosse di assestamento e l'attività sismica nella zona resta alta. Lo ha detto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta la tv di Stato Trt.

Hatay
Hatay
Hatay (afp)

Unesco, "preoccupati" per la situazione di Aleppo

L'Unesco si è detta "particolarmente preoccupata" per la situazione nella città siriana di Aleppo dopo il terremoto di ieri, che ha provocato danni significativi alla cittadella. Lo ha detto a Ria Novosti l'addetto stampa dell'organizzazione Onu, Tom Mallar. "L'Unesco ha effettuato con i suoi partner una prima valutazione dei danni al patrimonio. In Siria, siamo particolarmente preoccupati per la condizione dell'antica città di Aleppo, che è nella lista del Patrimonio mondiale in pericolo", ha riferito Mallar, "si osservano danni significativi nella cittadella". Il portavoce ha spiegato che la torre occidentale nella parte vecchia di Aleppo è crollata e diversi edifici sono stati danneggiati.

Aleppo
Aleppo
Aleppo (reuters)

Scossa 5.7 nell'est della Turchia

Una scossa di terremoto di magnitudo 5.7 è stata registrata nella Turchia orientale. Lo riporta il Centro sismologico europeo del Mediterraneo (Emsc) sottolineando che l'epicentro è stato registrato a una profondità di 46 chilometri.

Quasi 5mila i morti accertati in Turchia e Siria

Sono quasi cinquemila le persone che hanno perso la vita in Turchia e in Siria a causa del terremoto che ha colpito i due Paesi. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali aggiornano a 4.983 morti il bilancio delle vittime. Solo nel sud della Turchia sono 3.381 i decessi, mentre almeno 812 morti sono stati confermati nelle zone della Siria controllate dal regime di Damasco. L'agenzia di stampa Sana aggiunge che almeno 1.449 persone sono rimaste ferite nelle province di Aleppo, Latakia, Hama, Idlib e Tartous. È invece salito a 790 morti il bilancio del terremoto nelle zone della Siria nordoccidentale che sono sotto il controllo dell'opposizione, come spiegano i Caschi Bianchi.

Turchia: incendio al porto di Iskenderun colpito dal sisma

Un grande incendio sta divampando da ieri notte nel porto di Iskenderun (Alessandretta), località costiera del sud est della Turchia, e vicina al confine con la Siria, colpita dal terremoto. Lo rendono noto vari media locali secondo cui il fuoco potrebbe avere avuto origine a causa della caduta di alcuni container nel porto provocata dal sisma ma il motivo dell'incendio non è ancora stato ufficialmente determinato.

Meteo e mancanza di attrezzature: in Siria i soccorsi procedono a rilento

I soccorritori impegnati nelle zone terremotate della Siria lavorano in condizioni meteorologiche difficilissime e senza le attrezzature necessarie ad individuare e soccorrere i sopravvissuti tra le macerie. A denunciare la situazione di particolare difficoltà è un volontario che partecipa alle operazioni dei Caschi Bianchi e che ha parlato - riferisce la Dpa - di una ricerca andata avanti "molto lentamente" durante la notte a Idlib e in altre aree colpite, a causa di una tempesta che si è abbattuta sulla zona e per via della mancanza di macchinari pesanti. Parole confermate da Rami Abdel Rahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale sia i soccorritori nelle aree controllate dal governo sia quelli che operano nelle zone sotto controllo dell'opposizione non dispongono delle giuste attrezzature per rimuovere i detriti.

Turchia, rabbia sui social: i soccorsi non arrivano a Hatay

Rabbia dei cittadini nella provincia della Turchia meridionale di Hatay che sui social denunciano il fatto che i soccorsi non sono riusciti a raggiungere l'area. Lo riferisce la corrispondente del Guardian nel Paese. Nella città il terremoto ha raso al suolo diversi edifici governativi, tra cui la sezione locale dell'agenzia turca per i soccorsi, l'Afad.
Un testimone ha riferito che "non ci sono squadre di soccorso della gestione turca dei disastri e delle emergenze a Hatay. Le persone stanno cercando di estrarre i propri cari intrappolati sotto le macerie. Fa freddo, piove, manca l'elettricità". Un membro della sua famiglia è intrappolato sotto una pesante lastra di cemento, da ore in attesa dei soccorritori.

Hatay
Hatay
Hatay (reuters)

In Turchia oltre 5700 edifici sono crollati

Oltre 5700 edifici sono crollati in Turchia nel sisma che ha colpito la zona di confine con la Siria. A renderlo noto sono stati i responsabili dell'Afad, l'Autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri di Ankara, nell'aggiornare il bilancio delle vittime accertate, salito nel paese a 3381. I feriti sono oltre ventimila. Le condizioni meteorologiche rendono ancora più drammatica la situazione, ha spiegato Orhan Tatar, che ha parlato di abbondanti nevicate, precipitazioni, forti venti e basse temperature sulle zone colpite.

Hatay
Hatay
Hatay (reuters)

Registrate 243 scosse di assestamento

Sono 243 le scosse di assestamento registrate lungo la zona di confine tra Turchia e Siria dopo il sisma della notte di ieri. A renderlo noto è stato questa mattina Yunus Sezer, a capo dell'Autorità per la gestione delle emergenze turca, Afad.

Il momento impressionante in cui un edificio è crollato su sé stesso nella città di Sanliurfa

Siria, opposizione: "Centinaia di famiglie sotto le macerie"

L'opposizione siriana afferma che "centinaia di famiglie" sono ancora intrappolate sotto le macerie, come riporta il Guardian. Il tempo sta per scadere per salvare centinaia di famiglie ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati, ha detto il capo del servizio di protezione civile gestito dall'opposizione siriana. Secondo l'Ap, l'Onu ritiene che in Siria a causa del sisma almeno 224 edifici nel nord-ovest del Paese sono stati distrutti e almeno 325 sono stati danneggiati, compresi i magazzini degli aiuti nell'enclave che ospita milioni di sfollati, la maggior parte dei quali vive già in case semidistrutte.

Sarmada, Siria
Sarmada, Siria
Sarmada, Siria (afp)

Terremoto, Tajani: "Si cerca ancora un italiano in Turchia"

"L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma, tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui". Lo riferisce su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'indomani del potente sisma che ha scosso Turchia e Siria.

L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale,in Turchia per ragioni di lavoro .La Farnesina,fino ad ora,non è riuscita ad entrare in contatto con lui.

— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) February 7, 2023

Si aggrava il bilancio in Turchia, almeno 3.381 vittime

Si continua ad aggravare il bilancio delle vittime del terremoto di ieri in Turchia, dove si registrano almeno 3.381 morti, secondo l'ultimo aggiornamento delle autorità. Il potente sisma di magnitudo 7,8 - con epicentro in Turchia - ha scosso anche la Siria, dove i morti sono almeno 1.509 e i feriti 3.548.

Turchia, oltre 7.800 le persone tratte in salvo

Sono oltre 7.800 le persone messe in salvo finora in Turchia nelle 10 province colpite dal sisma. A renderlo noto è stato Orhan Tatar, funzionario dell'Autorità per la gestione delle emergenze.

13.000 soccorritori partiti da Istanbul in 12 ore, molti volontari

Alle 6 del mattino erano 13.000 i soccorritori, molti dei quali volontari, che avevano lasciato Istanbul nelle ultime 12 ore per raggiungere le zone terremotate. Lo riferisce l'agenzia di stampa Sabah, che cita il governatore di Istanbul. Molti di loro erano diretti ad Hatay, dove mancherebbero le squadre necessarie ad estrarre le persone intrappolate sotto le macerie.

Dopo 28 ore sotto le macerie, salvi donna e i 3 figli

Dopo 28 ore dal sisma, una donna e i suoi tre figli sono stati estratti dalle macerie di un edificio crollato nel distretto Nizip di Gaziantep, nel Sud della Turchia. Lo riportano i media turchi. Intanto intorno all'edificio distrutto i parenti aspettano notizie dei loro cari ancora sotto le macerie.

Nuovo bilancio: 4.365 morti tra Turchia e Siria

La Turchia ha aggiornato a 2.921 morti e 15.834 feriti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il Paese. Lo hanno reso noto le autorità turche, citate dai media internazionali. Il dato porta il bilancio provvisorio complessivo delle vittime del sisma a 4.365, con le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti.

Oms: numero vittime potrebbe salire a oltre 20 mila

Il bilancio delle vittime potrebbe salire a più di 20.000 persone: lo ha dichiarato ad AFP Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. "C'è sempre la possibilità che si verifichino altri crolli, per cui spesso vediamo che i numeri iniziali si ottuplicano", ha dichiarato aggiungendo che "purtroppo, con i terremoti si verifica sempre la stessa cosa: i rapporti iniziali sul numero di persone morte o ferite aumentano in modo significativo nella settimana successiva".

Siria: rivolta in carcere militare durante sisma, evasi 20 sospetti militanti dello Stato Islamico

Una ventina di presunti combattenti dello Stato Islamico sono fuggiti da una prigione siriana in un ammutinamento a seguito del terremoto che ha scosso la regione. La prigione militare di Rajo, situata vicino al confine turco nella Siria nord-occidentale, ospita circa 2.000 detenuti, tra cui circa 1.300 sospettati di aver combattuto per l'EI. Ospita anche combattenti curdi. "In seguito al terremoto che ha colpito Rajo, i detenuti hanno lanciato un ammutinamento e hanno preso il controllo di alcune parti della prigione", ha dichiarato una fonte ad AFP. Situata in una zona ribelle, la prigione di Rajo è controllata dalle forze filo-turche. L'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), una ONG con sede a Londra che dispone di un'ampia rete di fonti nel Paese dilaniato dalla guerra, ha confermato che si è verificato un ammutinamento, ma ha dichiarato di non essere in grado di dire se qualche prigioniero sia riuscito a fuggire. Secondo le fonti, il terremoto ha indebolito le porte e le pareti della prigione, agevolando così la fuga dei detenuti.

Siria, morto sotto le macerie un membro dello staff di Medici senza Frontiere: "Scioccati"

Grande mobilitazione delle squadre di soccorso di Medici Senza Frontiere che lavorano nella Siria nordoccidentale per soccorrere le popolazioni colpite dal sisma. Al lavoro si è aggiunto anche lo sgomento per aver trovato un membro dello staff morto sotto le macerie, mentre altri hanno perso i loro familiari in seguito al disastro. "Siamo molto scioccati e rattristati dall'impatto di questo disastro sulle migliaia di persone che ne sono state toccate, compresi i nostri colleghi e le loro famiglie", ha dichiarato Sebastien Gay, capo missione di MSF in Siria. Gay ha detto che le strutture mediche sono sopraffatte dall'intenso lavoro e "il personale medico nel nord della Siria sta lavorando 24 ore su 24 per rispondere all'enorme numero di feriti che arrivano alle strutture". "Nelle prime ore del disastro, le nostre équipe hanno curato circa 200 feriti e abbiamo ricevuto 160 vittime nelle strutture e nelle cliniche che gestiamo o supportiamo nel nord di Idlib. Anche le nostre ambulanze sono state dispiegate per assistere i feriti", ha dichiarato. "I bisogni sono molto elevati nel nord-ovest della Siria, poiché questo cataclisma non fa altro che peggiorare lo stato in cui versano le persone che stanno ancora lottando dopo molti anni di guerra", ha detto Gay. "Le conseguenze massicce di questo disastro richiederanno uno sforzo di aiuto internazionale maggiore". "MSF rimane in stretto contatto con le autorità locali nel nord-ovest della Siria e con le autorità turche per estendere il nostro sostegno dove è necessario. Stiamo attualmente valutando la situazione e i bisogni a Idlib, nel nord di Aleppo e nel sud della Turchia per aumentare di conseguenza la nostra risposta", si legge nel comunicato.

Turchia e Siria, i soccorsi accorrono da tutto il mondo: un primo elenco

Alcuni sono arrivati, altri sono in viaggio o si apprestano a partire. Sono le squadre di soccorso, i vigili del fuoco, i medici, gli ingegneri e gli equipaggiamenti specializzati che decine di Paesi da tutto il mondo hanno messo a disposizione della Turchia e della Siria per fronteggiare le drammatiche conseguenze del sisma. L'ultimo annuncio è del presidente sud coreano Yoon, che ha ordinato la partenza di squadre di soccorso e attrezzature per l'emergenza sanitaria. Di seguito, un primo elenco degli aiuti:

- L'Unione europea ha mobilitato team di ricerca e salvataggio in aiuto della Turchia, mentre il sistema satellitare Copernicus è stato attivato per fornire servizi di mappatura d'emergenza. Almeno 13 Stati membri hanno offerto assistenza, mentre l'Ue si dice pronta a offrire aiuto alla Siria attraverso i suoi programmi di assistenza umanitaria.

- Gli Stati Uniti stanno coordinando l'immediata assistenza dell'alleato turco nella Nato, inviate squadre di ricerca e soccorso con cani addestrati al salvataggio, pompieri, ingegneri, mentre le organizzazioni umanitarie sostenute dagli Usa stanno rispondendo all'emergenza in Siria.

 - Dalla Russia sono in arrivo in Siria squadre di soccorso. Nelle aree in cui Mosca è presente militarmente sono già attive 10 unità per circa 300 persone al lavoro tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. I russi hanno anche allestito punti di distribuzione e assistenza umanitaria. La Russia ha offerto il suo aiuto anche alla Turchia, che ha accettato.

- Mettendo da parte rivalità e tensioni, l'esercito di Israele sta inviando in Turchia squadre di ricerca e soccorso, circa 150 persone tra ingegneri, personale medico e specializzato di vario genere. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di aver accettato la richiesta di aiuto proveniente dalla Siria, ricevuta attraverso canali diplomatici ufficiali (i due Paesi non hanno relazioni diplomatiche).

- La Grecia, storica rivale regionale della Turchia, sta inviando un team di 21 persone, due cani da salvataggio e uno speciale veicolo per le ricerche e soccorso.

- La Germania, attraverso il ministero degli Esteri, sta coordinando l'aiuto con i partner europei e preparando l'invio di generatori, tende, coperte e attrezzature per il trattamento delle acque. Berlino ha offerto ad Ankara anche l'assistenza di team della sua protezione civile. L'organizzazione internazionale Search and Rescue Germany sta allestendo una missione composta di medici e squadre di salvataggio.

- Dal Regno Unito sono in arrivo in Turchia 76 specialisti del "search and rescue", unitamente a personale medico specializzato nell'emergenza. Il Regno Unito è in contatto con le Nazioni Unite per l'assistenza alla Siria.

Tra i Paesi che stanno partecipando alla grande operazione a sostegno di Turchia e Siria figurano anche Libano, Giordania, Egitto, Svizzera, Repubblica Ceca, Giappone, Messico, Austria, Spagna, Francia, Polonia, Romania, Croazia, Serbia, Montenegro, Moldova. E l'Italia: la Protezione Civile ha inviato squadre di vigili del fuoco, mentre l'aviazione militare provvede al trasporto nelle aree interessate dall'intervento di personale medico e attrezzature.

Si ferma il calcio

Tutte le partite del calcio di club turco sono state rinviate. Lo ha annunciato la federazione calcistica: "Rinviate a data da destinarsi", ha twittato la Federazione calcistica turca (TFF) che aggiunge la preghiera "Auguriamo la misericordia di Dio ai nostri cittadini che hanno perso la vita nel terremoto che ha gettato il nostro Paese nel lutto, le nostre condoglianze alle loro famiglie, ai parenti e alla nostra nazione, e una pronta guarigione ai nostri feriti". Ieri erano in programma tre partite di campionato, tra cui quella del Fenerbahce, secondo in classifica, in casa contro il Konyaspor. Le prossime partite sono teoricamente previste per venerdì.

Nuovo bilancio: oltre 3.800 le vittime del terremoto in Turchia e Siria

Mentre il lavoro dei soccorritori continua nella notte, ha superato le 3.800 vittime il bilancio provvisorio del violento sisma che ha colpito Turchia e Siria, radendo al suolo anche migliaia di edifici. Almeno 1.444 persone sono morte in tutta la Siria, hanno detto il governo e i servizi d'emergenza. Il nuovo bilancio porta il numero totale di morti in entrambi i paesi ad almeno 3.823 dopo che la Turchia ha rivisto il suo bilancio in precedenza a 2.379. Quasi 14.500 persone sono rimaste ferite e 4.900 edifici sono stati rasi al suolo, ha annunciato Ankara.

Sono oltre 5mila gli edifici crollati in Turchia

Edifici che collassono su loro stessi o che si sbriciolano, implodendo. Sono le immagini che arrivano dalla Turchia e dalla Siria, sconvolta dal terremoto. Sono migliaia le case ridotte in polvere. E i numeri sono impressionanti: secondo l'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad) solo in Turchia sono stati almeno 5.600 quelli crollati durante e dopo il terremoto.

Terremoto in Turchia, un palazzo collassa su se stesso in diretta a 350 km dall'epicentro

Biden chiama Erdogan: Usa forniranno ogni aiuto

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiamato oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e gli ha ribadito la disponibilità degli Usa a fornire tutta l'assistenza necessaria "al nostro alleato della Nato di fronte a questa tragedia". Il presidente ha espresso le condoglianze a nome del popolo americano a coloro che sono rimasti feriti o hanno perso i propri cari nei terremoti. Biden ha anche sottolineato che "squadre Usa sono state dispiegate rapidamente per supportare gli sforzi di ricerca e soccorso turchi e coordinare l'assistenza alle persone colpite dal sisma".