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Terremoto in Turchia e Siria, le ultime notizie. Nuova scossa 5.6 scuote il centro della Turchia. Bilancio aggiornato: 4.365 morti

Al momento sono 4.365 le vittime accertate del terremoto che ha distrutto intere zone della Turchia e della Siria. Il numero resta provvisorio, si continua a scavare tra le macerie delle migliaia di edifici venuti giù in entrambi i Paesi. L'Oms non lascia molte illusioni: le vittime del sisma alla fine potrebbero essere più di 20mila.

Si ferma il calcio

Tutte le partite del calcio di club turco sono state rinviate. Lo ha annunciato la federazione calcistica: "Rinviate a data da destinarsi", ha twittato la Federazione calcistica turca (TFF) che aggiunge la preghiera "Auguriamo la misericordia di Dio ai nostri cittadini che hanno perso la vita nel terremoto che ha gettato il nostro Paese nel lutto, le nostre condoglianze alle loro famiglie, ai parenti e alla nostra nazione, e una pronta guarigione ai nostri feriti". Ieri erano in programma tre partite di campionato, tra cui quella del Fenerbahce, secondo in classifica, in casa contro il Konyaspor. Le prossime partite sono teoricamente previste per venerdì.

Sono oltre 5mila gli edifici crollati in Turchia

Edifici che collassono su loro stessi o che si sbriciolano, implodendo. Sono le immagini che arrivano dalla Turchia e dalla Siria, sconvolta dal terremoto. Sono migliaia le case ridotte in polvere. E i numeri sono impressionanti: secondo l'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad) solo in Turchia sono stati almeno 5.600 quelli crollati durante e dopo il terremoto.

Terremoto in Turchia, un palazzo collassa su se stesso in diretta a 350 km dall'epicentro

Nuovo bilancio: 4.365 morti tra Turchia e Siria

La Turchia ha aggiornato a 2.921 morti e 15.834 feriti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il Paese. Lo hanno reso noto le autorità turche, citate dai media internazionali. Il dato porta il bilancio provvisorio complessivo delle vittime del sisma a 4.365, con le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti.

Oms: numero vittime potrebbe salire a oltre 20 mila

Il bilancio delle vittime potrebbe salire a più di 20.000 persone: lo ha dichiarato ad AFP Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. "C'è sempre la possibilità che si verifichino altri crolli, per cui spesso vediamo che i numeri iniziali si ottuplicano", ha dichiarato aggiungendo che "purtroppo, con i terremoti si verifica sempre la stessa cosa: i rapporti iniziali sul numero di persone morte o ferite aumentano in modo significativo nella settimana successiva".

Siria: rivolta in carcere militare durante sisma, evasi 20 sospetti militanti dello Stato Islamico

Una ventina di presunti combattenti dello Stato Islamico sono fuggiti da una prigione siriana in un ammutinamento a seguito del terremoto che ha scosso la regione. La prigione militare di Rajo, situata vicino al confine turco nella Siria nord-occidentale, ospita circa 2.000 detenuti, tra cui circa 1.300 sospettati di aver combattuto per l'EI. Ospita anche combattenti curdi. "In seguito al terremoto che ha colpito Rajo, i detenuti hanno lanciato un ammutinamento e hanno preso il controllo di alcune parti della prigione", ha dichiarato una fonte ad AFP. Situata in una zona ribelle, la prigione di Rajo è controllata dalle forze filo-turche. L'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), una ONG con sede a Londra che dispone di un'ampia rete di fonti nel Paese dilaniato dalla guerra, ha confermato che si è verificato un ammutinamento, ma ha dichiarato di non essere in grado di dire se qualche prigioniero sia riuscito a fuggire. Secondo le fonti, il terremoto ha indebolito le porte e le pareti della prigione, agevolando così la fuga dei detenuti.

Siria, morto sotto le macerie un membro dello staff di Medici senza Frontiere: "Scioccati"

Grande mobilitazione delle squadre di soccorso di Medici Senza Frontiere che lavorano nella Siria nordoccidentale per soccorrere le popolazioni colpite dal sisma. Al lavoro si è aggiunto anche lo sgomento per aver trovato un membro dello staff morto sotto le macerie, mentre altri hanno perso i loro familiari in seguito al disastro. "Siamo molto scioccati e rattristati dall'impatto di questo disastro sulle migliaia di persone che ne sono state toccate, compresi i nostri colleghi e le loro famiglie", ha dichiarato Sebastien Gay, capo missione di MSF in Siria. Gay ha detto che le strutture mediche sono sopraffatte dall'intenso lavoro e "il personale medico nel nord della Siria sta lavorando 24 ore su 24 per rispondere all'enorme numero di feriti che arrivano alle strutture". "Nelle prime ore del disastro, le nostre équipe hanno curato circa 200 feriti e abbiamo ricevuto 160 vittime nelle strutture e nelle cliniche che gestiamo o supportiamo nel nord di Idlib. Anche le nostre ambulanze sono state dispiegate per assistere i feriti", ha dichiarato. "I bisogni sono molto elevati nel nord-ovest della Siria, poiché questo cataclisma non fa altro che peggiorare lo stato in cui versano le persone che stanno ancora lottando dopo molti anni di guerra", ha detto Gay. "Le conseguenze massicce di questo disastro richiederanno uno sforzo di aiuto internazionale maggiore". "MSF rimane in stretto contatto con le autorità locali nel nord-ovest della Siria e con le autorità turche per estendere il nostro sostegno dove è necessario. Stiamo attualmente valutando la situazione e i bisogni a Idlib, nel nord di Aleppo e nel sud della Turchia per aumentare di conseguenza la nostra risposta", si legge nel comunicato.

Turchia e Siria, i soccorsi accorrono da tutto il mondo: un primo elenco

Alcuni sono arrivati, altri sono in viaggio o si apprestano a partire. Sono le squadre di soccorso, i vigili del fuoco, i medici, gli ingegneri e gli equipaggiamenti specializzati che decine di Paesi da tutto il mondo hanno messo a disposizione della Turchia e della Siria per fronteggiare le drammatiche conseguenze del sisma. L'ultimo annuncio è del presidente sud coreano Yoon, che ha ordinato la partenza di squadre di soccorso e attrezzature per l'emergenza sanitaria. Di seguito, un primo elenco degli aiuti:

- L'Unione europea ha mobilitato team di ricerca e salvataggio in aiuto della Turchia, mentre il sistema satellitare Copernicus è stato attivato per fornire servizi di mappatura d'emergenza. Almeno 13 Stati membri hanno offerto assistenza, mentre l'Ue si dice pronta a offrire aiuto alla Siria attraverso i suoi programmi di assistenza umanitaria.

- Gli Stati Uniti stanno coordinando l'immediata assistenza dell'alleato turco nella Nato, inviate squadre di ricerca e soccorso con cani addestrati al salvataggio, pompieri, ingegneri, mentre le organizzazioni umanitarie sostenute dagli Usa stanno rispondendo all'emergenza in Siria.

 - Dalla Russia sono in arrivo in Siria squadre di soccorso. Nelle aree in cui Mosca è presente militarmente sono già attive 10 unità per circa 300 persone al lavoro tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. I russi hanno anche allestito punti di distribuzione e assistenza umanitaria. La Russia ha offerto il suo aiuto anche alla Turchia, che ha accettato.

- Mettendo da parte rivalità e tensioni, l'esercito di Israele sta inviando in Turchia squadre di ricerca e soccorso, circa 150 persone tra ingegneri, personale medico e specializzato di vario genere. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di aver accettato la richiesta di aiuto proveniente dalla Siria, ricevuta attraverso canali diplomatici ufficiali (i due Paesi non hanno relazioni diplomatiche).

- La Grecia, storica rivale regionale della Turchia, sta inviando un team di 21 persone, due cani da salvataggio e uno speciale veicolo per le ricerche e soccorso.

- La Germania, attraverso il ministero degli Esteri, sta coordinando l'aiuto con i partner europei e preparando l'invio di generatori, tende, coperte e attrezzature per il trattamento delle acque. Berlino ha offerto ad Ankara anche l'assistenza di team della sua protezione civile. L'organizzazione internazionale Search and Rescue Germany sta allestendo una missione composta di medici e squadre di salvataggio.

- Dal Regno Unito sono in arrivo in Turchia 76 specialisti del "search and rescue", unitamente a personale medico specializzato nell'emergenza. Il Regno Unito è in contatto con le Nazioni Unite per l'assistenza alla Siria.

Tra i Paesi che stanno partecipando alla grande operazione a sostegno di Turchia e Siria figurano anche Libano, Giordania, Egitto, Svizzera, Repubblica Ceca, Giappone, Messico, Austria, Spagna, Francia, Polonia, Romania, Croazia, Serbia, Montenegro, Moldova. E l'Italia: la Protezione Civile ha inviato squadre di vigili del fuoco, mentre l'aviazione militare provvede al trasporto nelle aree interessate dall'intervento di personale medico e attrezzature.

Nuovo bilancio: oltre 3.800 le vittime del terremoto in Turchia e Siria

Mentre il lavoro dei soccorritori continua nella notte, ha superato le 3.800 vittime il bilancio provvisorio del violento sisma che ha colpito Turchia e Siria, radendo al suolo anche migliaia di edifici. Almeno 1.444 persone sono morte in tutta la Siria, hanno detto il governo e i servizi d'emergenza. Il nuovo bilancio porta il numero totale di morti in entrambi i paesi ad almeno 3.823 dopo che la Turchia ha rivisto il suo bilancio in precedenza a 2.379. Quasi 14.500 persone sono rimaste ferite e 4.900 edifici sono stati rasi al suolo, ha annunciato Ankara.

Biden chiama Erdogan: Usa forniranno ogni aiuto

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiamato oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e gli ha ribadito la disponibilità degli Usa a fornire tutta l'assistenza necessaria "al nostro alleato della Nato di fronte a questa tragedia". Il presidente ha espresso le condoglianze a nome del popolo americano a coloro che sono rimasti feriti o hanno perso i propri cari nei terremoti. Biden ha anche sottolineato che "squadre Usa sono state dispiegate rapidamente per supportare gli sforzi di ricerca e soccorso turchi e coordinare l'assistenza alle persone colpite dal sisma".