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Terremoto tra Turchia e Siria: una strage immane. I morti sono oltre 4.365. Il suolo si è spostato di 3 metri

Scossa di magnitudo 7.9, oltre 120 quelle di assestamento. Tajani: tutti gli italiani contattati, stanno bene. Erdogan: 'Il più grande disastro registrato dal 1939. Arrivano i soccorritori russi

Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il sud della Turchia, al confine con la Siria. La Turchia ha aggiornato a più di 4300 il numero dei morti, hanno reso noto le autorità locali citate dai media internazionali.

Il dato porta il bilancio provvisorio complessivo delle vittime del sisma a 4.365, con le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti.

Almeno 120 scosse di assestamento

Almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto di stanotte nel sud della Turchia, secondo un aggiornamento dell'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). Secondo l'Usgs, che riporta solo le scosse di assestamento più significative che vengono effettivamente avvertite da coloro che si trovano nella zona del terremoto, sono state almeno 43 quelle di magnitudo 4,3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno misurato 6.0 o più, incluso il massiccio terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito 95 chilometri (59 miglia) a nord dell'epicentro del terremoto principale del mattino.

Il suolo si è spostato di 3 metri

Il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno tre metri: è la firma di uno dei terremoti più violenti mai registrati in Turchia. Con una magnitudo di 7,8, il sisma avvenuto fra il Sud-Est della Turchia e il Nord della Siria è stato mille volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell'Irpinia del 1980. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla Groenlandia, come ha rilevato l'Istituto geologico danese. Il terremoto è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d'incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell'Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l'Egeo.

Le grandi faglie

Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che "è una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana", osserva il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. E' lungo questa faglia che i due lembi del suolo si sono spostati: "nella zona di massimo movimento è avvenuto uno spostamento di almeno tre metri", aggiunge Doglioni. Causa dello slittamento è stato un movimento "di tipo transpressivo", vale a dire che lungo la faglia il suolo si è spostato in senso orizzontale (quindi con un movimento di tipo trascorrente), durante il quale è avvenuta anche una compressione fra la placca Anatolica e quella Araba. "Lo spostamento di tre metri è una prima stima", osserva il presidente dell'Ingv e misure più precise, "saranno disponibili non appena avremo i dati satellitari. Al momento abbiamo a disposizione solo modelli numerici". I dati sono attesi dalle Sentinelle del programma Copernicus, di Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dalla costellazione Cosmo Sky-Med, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Arrivano i soccorritori russi

I soccorritori del Ministero russo per le Situazioni di emergenza sono arrivati in Turchia per prendere parte alle operazioni di soccorso in seguito al devastante terremoto che ha colpito il Paese al confine con la Siria. Lo rende noto l'agenzia di stampa russa Tass. Tre aerei da trasporto russi - due Il-76 e un An-148 - sono atterrati all'aeroporto di Adana con a bordo oltre 100 tra soccorritori e medici, oltre a nove veicoli specializzati. Il gruppo è inoltre dotato di un aeromobile medico. I soccorritori sono dotati di endoscopi, radar per il suolo, sistemi di visione termica e di ricerca acustica che consentono di rilevare una persona fino a 4,5 metri di profondità, nonché droni per l'osservazione dall'alto. Il gruppo comprende anche squadre di cani con esperienza di ricerca e salvataggio di persone intrappolate sotto edifici crollati. Ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha affermato che anche Kiev potrebbe inviare diverse decine di soccorritori in Turchia