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The Price of Glee, il trailer del documentario sulle tragiche morti della serie “maledetta”

Glee ha rappresentato per un’intera generazione un fenomeno simile a quello di Beverly Hills, 90210 trasformando un gruppo di giovani sconosciuti in superstar planetarie con tour sold out in giro per il mondo. Gli attori hanno toccato la cima dell’Olimpo hollywoodiano troppo in fretta e ne sono usciti a pezzi. Quel set è ormai considerato maledetto perché tre di loro hanno perso la vita e ora è in cantiere un documentario, The Price of Glee, che lo racconta.

La serie musicale di Ryan Murphy ha portato in scena inclusività e diversity prima che fossero argomenti di dibattito quotidiano e, sulle note di Don’t stop believin’, ha venduto ai fan il sogno americano in salsa teen. Ha raccontato che puoi essere considerato uno sfigato (un loser, con tanto di L sulla fronte, come si vede nelle puntate) ma se hai talento e buona volontà puoi acciuffare i desideri e trasformarli in realtà. Con guest star del calibro di Britney Spears e puntate-omaggio a dive del calibro di Lady Gaga ha fatto la storia della tv.

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Il trailer racconta un assaggio del progetto, in tre parti e realizzato da Investigation Discovery (negli Stati Uniti andrà in onda il 16 gennaio 2023 anche su Discovery+). Più che sull’anatomia del successo seriale nato nel 2009 si ripercorrono la morte per overdose del 31enne canadese Cory Monteith (nel 2013), all’epoca fidanzato con la collega Lea Michele, l’annegamento di Naya Rivera a 33 anni nel tentativo di salvare il figlio Josey, mentre nuotavano nel lago Piru in California e infine il suicidio di Mark Salling nel 2018, dopo essere stato condannato per possesso di materiale pedopornografico nel 2007. Il 36enne attore statunitense peraltro è stato protagonista di una turbolenta relazione proprio con la Rivera, peraltro a sua volta accusata di violenza domestica nei confronti dell’ex marito Ryan Dorsey, padre del bambino. L’idea di mostrare come lo showbusiness abbia fallito nei confronti di questi giovani passa attraverso una serie di testimonianze, tra cui quella del padre di Naya. 

La docu-serie ripercorre quella che ormai gli addetti ai lavori considerano la parabola maledetta di uno show nato con le migliori intenzioni e poi deragliato, in parte anche per la decisione di proseguire dopo la morte di Cory Monteith. 

Oggi Lea Michele, reduce dalle accuse di aver creato un ambiente tossico sul set, è la protagonista di Fanny Girl a Broadway mentre i colleghi si riciclano in ogni sorta di reality o talent show a stelle e strisce, da Il cantante mascherato a RuPaul’s Secret Celebrity Drag Race. Darren Cris, invece, ha collaborato nuovamente con Ryan Murphy per American Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace, Hollywood e American Horror Story

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