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Trans massacrata di botte in casa: "Quell'uomo mi ha sfigurata". Arrestato un 42enne

Città Milano

L'aggressione lo scorso luglio in un appartamento a Solaro (in provincia di Milano). In manette il presunto responsabile: avrebbe preso un appuntamento telefonico per una prestazione sessuale presentandosi senza soldi. Quindi avrebbe iniziato a colpire la vittima all'impazzata

Un uomo di 42 anni, residente a Varedo, nel Milanese, è stato arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Per lui l’accusa è di rapina aggravata e aggressione ai danni da una trans di origini foggiane, avvenuta in un appartamento a Solaro (in provincia di Milano) quasi tre mesi fa.

Come riporta MilanoToday, le indagini dei militari sono partite lo scorso 11 luglio dopo la denuncia della vittima. La 33enne aveva raccontato agli investigatori quello che era successo il giorno precedente, quando alla sua abitazione aveva bussato un uomo con cui aveva preso un appuntamento telefonico per una prestazione sessuale. Al suo arrivo, il rapinatore aveva subito detto alla vittima di non avere soldi e quando lei gli aveva detto di uscire di casa, lui le aveva chiesto un bicchiere d'acqua assicurandole che sarebbe andato via. 

Proprio in quell'istante, però, sarebbe esplosa la violenza. L'arrestato, stando alle indagini, avrebbe infatti colpito con un pugno al volto la donna trans, continuando poi a massacrarla mentre era a terra. Quando lei era fuggita fuori casa per salvarsi dalla sua furia, lui avrebbe afferrato un cellulare e 800 euro in contanti per poi scappare. 

Sulle sue tracce si sono però messi i carabinieri, che sono riusciti a identificarlo ottenendo poi la misura cautelare. Per l'uomo le manette sono scattate lo scorso 15 settembre, ma la notizia è stata resa nota soltanto due settimane dopo per decisione della stessa procura. Il presunto aggressore si trova adesso nel carcere di Monza, mentre la vittima dopo il pestaggio era finita al pronto soccorso del San Gerardo, da dove era stata dimessa con una prognosi di 25 giorni. 

"Mi ha sfigurata. Ora sembro un’altra persona. Generalmente sono una che sa difendersi, ma quell’uomo aveva la forza di tre persone. Sono crollata al primo pugno", raccontò a FoggiaToday la vittima che rimediò frattura delle ossa nasali, tumefazione ed ecchimosi all’occhio sinistro e al labbro superiore, più un ematoma alla regione frontale e varie escoriazioni.

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