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Turismo, una notte (gratis) in più? Lazio Experience non ha rimborsato

Se si deve favorire così il turismo siamo rovinati. Ricordate la misura “Lazio Experience”, voluta dall’assessorato al turismo della Regione Lazio. Non funziona. I turisti che soggiornano nelle strutture aderenti all’iniziativa possono godere di un pernottamento in più, se ne vengono prenotati e utilizzati due o tre nella stessa struttura ricettiva, o due notti di soggiorno in più, se ne vengono prenotate e utilizzate cinque. Il tutto a spese della Regione. Ma la Regione non paga. Secondo le associazioni, infatti, molte agenzie e tour operator starebbero ancora attendendo i rimborsi della Pisana previsti dalla misura. Fiavet e Assoturismo scendono sul piede di guerra. Le due associazioni hanno chiesto “il pagamento del dovuto per le pratiche eseguite correttamente e comunicazioni ufficiali per le pratiche non in regola, in modo da presentare eventuali documenti integrativi o correzioni ove possibile”. La Regione Lazio ha deciso di replicare alle accuse sottolineando, prima di tutto, che prima dell’avvio della misura erano stato organizzati webinar tecnici a supporto di tutti gli operatori ammessi per l’esplicazione degli adempimenti previsti dall’avviso e la corretta attività di rendicontazione.

Da quanto risulterebbe, i mancati rimborsi non sono arrivati proprio perché le documentazioni presentate sono, spesso e volentieri, sbagliate. Per chiedere i rimborsi si deve passare tramite una piattaforma online dedicata proprio a Lazio Experience. Questo strumento è stato messo in esercizio a luglio 2022 e, sottolinea ancora la Regione, “le imprese coinvolte sono state puntualmente informate circa la tempistica e l’utilizzo della piattaforma anche nel corso di un apposito webinar organizzato nel mese di luglio”.  Condizione indispensabile per poter accedere alla piattaforma e procedere con la rendicontazione era la trasmissione dell’autocertificazione DURC e l’atto di impegno debitamente compilati e firmati. “Alla data del 9 gennaio 2023  – scrive la Pisana – il 45% degli operatori aderenti non aveva ancora trasmesso tale documentazione”. A curare i procedimenti di rimborso è LAZIOcrea, compresa la valutazione dell’ammissibilità delle domande di partecipazione. La società “ha evidenziato, da ultimo in data 9 gennaio 2023, con una nuova comunicazione formale a mezzo e-mail agli operatori aderenti, una serie di anomalie formali e sostanziali, tra cui documentazione non conforme alle disposizioni dell’avviso e carenza di giustificativi della spesa”. Comparivano richieste di rimborsi superiori alla soglia prevista dall’avviso, dati di fatturazione non corrispondenti a quietanza, mancante applicazioni dello sconto al turista. LAZIOcrea ha quindi ribadito agli operatori linee guida da seguire per procedere in modo corretto con le richieste di rimborso e favorire la conclusione positiva delle numerose istruttorie. Tutto troppo complicato.