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Ucraina, Mosca scatena sua rabbia e usa missile ipersonico

Ucraina, Mosca scatena sua rabbia e usa missile ipersonico

Massiccio raid russo con droni che lascia sul campo 11 vittime civili. L'attacco causa alla rete elettrica ucraina un "deficit significativo" nel sistema energetico

La reazione della Russia all’arrivo dei carri armati occidentali Abrams e Leopard in Ucraina è furiosa. Mosca mette in atto un massiccio raid con droni e missili che lascia sul campo 11 vittime civili. Secondo gli ucraini i russi avrebbero usato almeno un missile ipersonico Kinzhal. L’attacco causa alla rete elettrica ucraina un “deficit significativo” nel sistema energetico che interessa in modo particolare le regioni di Dnipro e Odessa. Anche Kiev finisce sotto attacco. “Un altro tentativo da parte di un paese terrorista di intimidirci con un massiccio attacco missilistico è stato recentemente sconfitto, così come presto sarà sconfitta l’intera Russia“, la reazione del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky

Sul fronte della consegna dei carri armati a Kiev si cerca di stringere i tempi ma restano alcune criticità. La Germania annuncia l’inizio dell’addestramento dei soldati ucraini sui tank Leopard “entro la fine di gennaio” con l’obiettivo di metterli a disposizione dell’esercito di Kiev entro la fine di marzo. Anche per quanto riguarda gli Abrams di fabbricazione americana servirà un periodo di addestramento che potrebbe essere di mesi.

Secondo il Cremlino la decisione degli Alleati di inviare i tank a Kiev è la prova del “coinvolgimento diretto nel conflitto” ma anche questo nuovo invio di armamenti “non cambierà” lo status dell’ “operazione militare speciale”. Sicuramente qualsiasi prospettiva di tipo diplomatico si allontana ancora di più. Per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, “Zelensky ha da tempo cessato di essere un possibile interlocutore per il presidente Putin” perché “non ha risolto il problema del Donbass, non ha rispettato gli accordi di Minsk” e “si stava preparando per la guerra”. Un incontro che non interessa nemmeno al leader di Kiev secondo cui Vladimir Putin “dopo l’invasione per me non è nessuno”.

Intanto si avvicina a grandi passi l’anniversario del primo anno di guerra e il presidente americano Joe Biden pensa a un viaggio in Europa per l’occasione. Secondo alcune fonti citate dai media americani si valutano diverse tappe, fra cui una in Polonia. L’obiettivo del viaggio sarebbe quello di riaffermare la solidarietà degli Stati Uniti con il popolo ucraino mentre il conflitto entra in una nuova fase.

In vista della prevista offensiva di primavera, da ambo le parti, l’Occidente avrebbe già intavolato anche un primo dibattito su una futura fornitura di aerei da combattimento a Kiev. A dirlo è ‘Politico’ che cita varie fonti diplomatiche. A spingere in tal senso sarebbero soprattutto i Paesi baltici e la discussione potrebbe essere all’ordine del giorno della prossima riunione del gruppo di contatto formato Ramstein in programma a febbraio. Per Washington l’argomento sarebbe “fuori discussione”. Una sorta di linea rossa che però – viene fatto notare – era già stata tracciata e poi spostata in avanti con l’invio del sistema missilistico Himars e con quello dei carri armati.

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