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Un dispositivo per registrare i suoni nell’ambiente e riconoscere gli animali: il progetto di Huawei e Wwf per la tutela della biodiversità negli ambienti agricoli

TRENTO. Huawei Italia e Wwf Italia hanno recentemente rinnovato la loro collaborazione annunciando una nuova edizione di “Nature Guardians”, un progetto per lo sviluppo sostenibile in agricoltura e la salvaguardia della biodiversità attraverso la tecnologia. L’iniziativa, che avrà la durata di circa un anno, prevede l’utilizzo dei dispositivi Rainforest Connection (RFCx) di monitoraggio bioacustico e di una piattaforma basata su Cloud e intelligenza artificiale per la registrazione continua dei suoni all’interno di otto Oasi Wwf fra cui compare anche la Valle dello Sporeggio che si trova in Trentino, tra l’abitato di Spormaggiore e quello di Maurina.

Più nel dettaglio l’obiettivo è di realizzare un sistema di registrazione automatica con network di sensori finalizzato alla localizzazione di sorgenti sonore e al riconoscimento delle specie animali, per avere, in definitiva, un sistema di monitoraggio permanente negli ambienti naturali. Anche in questo scenario, la trasformazione digitale che si rileva, non richiedendo il monitoraggio diretto da parte di un esperto bioacustico, consentirà di mettere a disposizione degli studiosi una quantità di dati molto maggiore, per estensione e durata delle misurazioni, rispetto a quanto si ricava tradizionalmente dalle attuali tecniche di monitoraggio basate sull’intervento umano in campo.

“La biodiversità è il fondamento del nostro sistema di produzione alimentare, all’interno del quale la coesistenza armonica di diversi organismi garantisce la sua capacità di reagire positivamente alle minacce di eventi esterni quali inquinamento, cambiamenti climatici e distruzione degli habitat naturali” afferma Benedetta Flammini, Direttrice Marketing e Comunicazione di Wwf Italia. “Grazie alla rinnovata collaborazione con Huawei e Rainforest Connection, condurremo indagini bioacustiche che ci consentiranno di confrontare la biodiversità nelle aree agricole delle Oasi Wwf gestite con metodo biologico con quella presente in aree agricole limitrofe gestite con metodi convenzionali, dipendenti dall’uso di sostanze chimiche di sintesi come pesticidi e fertilizzanti, al fine di individuare le pratiche migliori per rendere l’agricoltura del futuro sempre più sostenibile e rispondente alle esigenze della natura e delle persone”.

In totale saranno 24 i dispositivi “RFCx Edge Audiomoth” che verranno installati nelle Oasi del Wwf che, dalle Alpi alla Sicilia, accolgono meleti, vigneti, uliveti, agrumeti, campi di grano e altri terreni destinati alla coltivazione di cereali e ortaggi. I dispositivi lavoreranno offline immagazzinando i suoni di questi ecosistemi che successivamente verranno analizzati e studiati consentendo di ampliare notevolmente le attuali conoscenze sulle caratteristiche e le tendenze della biodiversità negli agroecosistemi italiani.

“Come Huawei sposiamo gli obiettivi del Green Deal europeo e la strategia ‘dal Produttore al Consumatore’ e, pertanto, offriamo il nostro sostegno ponendo la nostra tecnologia al servizio di tali obiettivi. Con questo progetto vogliamo contribuire alla realizzazione di un sistema agroalimentare più sostenibile, preservando la ricchezza e la varietà di habitat e specie selvatiche presenti negli ambienti agricoli in Italia” sottolinea Wilson Wang, Ceo di Huawei Italia. “Crediamo che il digitale possa giocare un ruolo importante nella conservazione della biodiversità, fattore fondamentale per la tutela dell’ambiente e il benessere delle generazioni future, e la nostra rinnovata partnership con il Wwf ci ha fornito nuovi e stimolanti campi di applicazione”.

L’agricoltura intensiva industriale sta avendo impatti devastanti sulla biodiversità: le sue diverse filiere, infatti, sarebbero responsabili di quasi l’80% della deforestazione globale, utilizzerebbero il 60% delle acque dolci a nostra disposizione per le attività essenziali e contribuirebbero al 23% delle emissioni di gas che stanno alterando il clima provocando numerosi eventi catastrofici a danno del pianeta.

La prima edizione del progetto “Guardiani della Natura”, che aveva il duplice obiettivo di monitorare la biodiversità e di identificare attività illegali a danno della natura in 12 Oasi del Wwf hanno consentito di raccogliere 870.000 registrazioni, validare il riconoscimento automatizzato di 49 specie di uccelli e mammiferi, inviare oltre 2.000 alert in tempo reale su suoni potenzialmente associati ad attività illegali, attivare oltre 30 controlli sul campo e portare all’identificazione e sequestro di un dispositivo elettroacustico vietato per il bracconaggio ai danni di avifauna al confine dell’Oasi di Astroni.