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Un mosaico a “medaglione tondo” con motivi floreali con un’iscrizione risalente al VI secolo: ritrovata la ''Casa di Pietro'' a Betsaida?

Era il 18 agosto 2022. Una notizia diventò subito “virale”: gli archeologi del Kinneret College (Israele) e del Nyack College (New York, USA) annunciarono di aver trovato la casa natale di S. Pietro a Betsaida, in greco “Βηθσαΐδα”, "Casa della Pesca”, vicino alla sponda settentrionale del Lago di Tiberiade, chiamato “Mare di Galilea” per la sua grande estensione.

Era stato infatti scoperto un mosaico a “medaglione tondo” con motivi floreali con un’iscrizione risalente al VI secolo, con la quale si chiedeva l’intercessione del “Capo e Comandante degli Apostoli Celesti“, di San Pietro. Ed era stato trovato esattamente fra i resti della Basilica del VII secolo descritta dal Vescovo tedesco Willibald di Eichstadt, che nel 724 fece un pellegrinaggio nei luoghi santi, passando per il lago di Tiberiade. Luogo quello, che Willibald aveva definito giustappunto “la residenza di Pietro”. Ed aveva aggiunto: “sul sito della sua casa c’è una chiesa”.

Al tempo di Gesù, Betsaida era sotto il governo di Erode Filippo (figlio di Erode il Grande). La pesca costituiva un’importantissima attività economica: Betsaida esportava infatti il suo pesce in luoghi anche molto lontani, compresa Roma.

Interessante evidenziare che l’Evangelista Giovanni ci dice che a Betsaida erano nati gli Apostoli Filippo, Pietro ed Andrea (questi ultimi erano fratelli). L’Evangelista Luca riporta che “Gli Apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida”. L’Evangelista Marco attesta invece che a Betsaida Gesù fece il miracolo della guarigione di un cieco: “Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: vedi qualcosa? Quello, alzando gli occhi, diceva: vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano. Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente. Fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa”.  L’Evangelista Matteo infine ci descrive l’invettiva di Gesù contro Betsaida: “In quel tempo Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: guai a te, Corazin (ndr: città della Galilea)! Guai a te, Betsàida”.

Ma come fu trovata Betsaida? Nel 1987 l'archeologo israeliano Dr. Rami Arav decise di cercarla, convinto che fosse esistita davvero. Questo anche in base alle informazioni dello storico Giuseppe Flavio (37 – 100 d.C.) , che la collocava nel punto nel quale il Giordano entra nel Lago di Tiberiade. E sempre Giuseppe Flavio evidenziava come Betsaida fosse stata distrutta dai romani nel 67 d.C., nel corso della prima guerra giudaica. E Plinio il Giovane (62 – 114 d.C.) riportava che un terremoto aveva successivamente modificato il corso del fiume Giordano, facendo arretrare il lago di circa 8 chilometri. Quindi Betsaida non era più lungo le sue sponde.

Ecco allora che nel 1990 il Dr. Rami Arav, sulla scorta di quanto sopra, dette il via al “Consorzio Betsaida Scavi” facente parte del Programma di Studi Internazionali presso “l'Università del Nebraska” di Omaha. E nel 1996 Betsaida fu finalmente trovata, esattamente dove l’aveva collocata Giuseppe Flavio e Plinio. E fu riportata alla luce unitamente ad una porta dell’età del ferro, del periodo ebraico biblico, oltre ad un centinaio di attrezzi per la pesca come pesi, ami, aghi in bronzo e ferro, ancore ecc. che confermavano l’originale attività ittica della città.

Il team archeologico ed i traduttori di quella iscrizione, Leah Di Segni e Yaakov Ashkenazi, hanno comunicato che a breve pubblicheranno un articolo scientifico su questo importante ritrovamento. Appena esce ve ne daremo conto. Ma se Pietro era nato a Betsaida, per certo si era poi trasferito a Cafarnao, citata anch’essa più volte dai Vangeli. Cafarnao è situata sempre sul lago di Tiberiade, a circa 7 km da Betsaida, ma nella parte nord-occidentale. Pietro vi andò insieme alla moglie, la suocera, il padre ed il fratello Andrea, probabilmente perché quella città offriva maggiori possibilità lavorative per il commercio del pesce.

Ma ne parleremo la prossima volta.