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'luce' a raggi X per la progettazione di farmaci del futuro: nuovo studio Neuromed

Il professor Giuseppe Battaglia e Giada Macio nella foto

La più grande iniziativa in corso Una è la ricerca globale di nuovi farmaci neuroprotettiviche possono prevenire o rallentare la progressione di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. Nuove tecniche investigative consentono di osservare i neuroni e le loro strutture subcellulari in grande dettaglio e in tre dimensioni, di studiare i cambiamenti indotti dalla malattia e di conseguenza di osservare gli effetti protettivi di nuove molecole su modelli sperimentali.

L'uso di questa tecnologia e la sua capacità di identificare il danno neuronale e i potenziali effetti dei farmaciè al centro della ricerca condotta congiuntamente dai ricercatori dell'Irccs Neuromed di Pozzilli } (Is),Grenoble, Francia,Università di Monaco,GermaniaEuropean Synchrotron Radiation Facility (Esrf), edell'Università degli studi di Milano Bicocca. In questo studio, pubblicato sull'European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imagingè stata utilizzata una speciale radiografia.

L'anello di 844 metri di diametro dell'ESRF di Grenoble, dove i ricercatori Neuromed collaborano da più di un decennio, è al centro di questo lavoro. "La radiazione X prodotta dal sincrotrone,afferma il professor Giuseppe Battaglia, - ci dà l'opportunità di studiare i tessuti. Nel nostro caso, il tessuto nervoso prelevato da un modello sperimentale offre l'opportunità di studiare con una risoluzione prossima a quello degli elettroni del microscopio, ma a differenza di quest'ultimo non è necessaria alcuna complessa e laboriosa preparazione del campione per utilizzare la radiazione di sincrotrone: il tessuto è semplicemente posto sotto un fascio di raggi X. Ecco come, grazie ad una risoluzione di 0,1 μm ( 1 su 10.000 risoluzione.mm, ndr), possiamo vedere varie strutture subcellulari anche in tre dimensioni.

"Questa tecnica consente ai ricercatori in neurologia Giada Masciodice - in un modello animale, noi sono stati in grado di studiare molecole sperimentali con potenziali effetti neuroprotettivi.L'altissima risoluzione e tridimensionalità delle immagini le rendevano difficili da evidenziare con i metodi analitici convenzionali.

"Questi dati ottenuti utilizzando la radiazione di sincrotrone X sono molto incoraggianti, " dice Battaglia. Dimostrano che gli effetti di nuove molecole neuroprotettive che sono farmaci candidati possono essere studiati in modo più efficiente. "Il processo di identificazione".