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Upb, inflazione permane, rilevante perdita potere acquisto

Le pressioni derivanti dalla maggiore inflazione al consumo saranno incorporate "soltanto parzialmente nella dinamica salariale, con i redditi unitari da lavoro dipendente che aumenterebbero di circa il 2,3 per cento nella media dell'orizzonte di previsione, delineando quindi una rilevante perdita di potere d'acquisto". Lo scrive l'Upb nella nota sulla congiuntura di febbraio in cui sono aggiornate le previsioni su 2023 e 2024 e in cui si prevede che i prezzi flettano "gradualmente" con una dinamica "ancora superiore al 2,0 per cento l'anno prossimo".

Quest'anno l'economia italiana rallenterà decisamente rispetto al 2022, pur continuando a espandersi dello 0,6%. E' l'ultima previsione dell'Upb, secondo cui "dopo un primo trimestre ancora debole, a causa del persistere di tensioni globali, la crescita si rafforzerebbe gradualmente avvantaggiandosi dell'allentamento delle pressioni inflazionistiche". Secondo la Nota sulla congiuntura di febbraio dell'Ufficio parlamentare di bilancio nel 2024 la dinamica del Pil si consoliderebbe all'1,4 per cento, "ipotizzando il progressivo miglioramento del contesto geopolitico ed economico internazionale". La stima, è in linea con quella del governo per quest'anno ma non per il prossimo, visto che la Nadef indica per il 2024 una crescita dell'1,9%. L'Upb precisa che "le previsioni assumono la completa attuazione dei programmi di investimento del Pnrr, concordati in sede comunitaria, ma anche la prosecuzione del ciclo di politica monetaria restrittiva della Bce inaugurato nella seconda metà dello scorso anno". Proprio l'attuazione del Pnrr, insieme alla guerra in Ucraina, rappresenta però uno dei fattori incertezza che gravano sulle previsioni. "Il conflitto in corso alle porte dell'Ue rappresenta certamente il rischio maggiore, su tutti gli orizzonti di previsione", scrive l'Upb. Inoltre, "nonostante il relativo allentamento delle frizioni nella logistica e dei colli di bottiglia nell'offerta, i fortissimi aumenti dei costi energetici e la carenza di alcuni materiali potrebbero incidere sull'ipotesi dell'integrale, tempestiva ed efficiente attuazione dei progetti di investimento del Pnrr".