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Vanzago, direttrice e cinque maestre di un asilo nido indagate per maltrattamenti sui bimbi

Sono accusate di maltrattamenti nei confronti di 17 bambini: la direttrice e cinque maestre di un asilo nido privato di Vanzago avrebbero chiuso i piccoli in bagno a dormire, li avrebbero puniti mettendoli in punizione in uno sgabuzzino, li avrebbero presi a calci e gomitate per poi attribuire, con i genitori, le piccole lesioni ai giochi tra compagni. Il gip di Milano, Ileana Ramundo, ha firmato un’ordinanza di misura cautelare a loro carico. 

Le indagini sono cominciate dopo che alcune studentesse dell’istituto Puecher-Olivetti di Rho hanno raccontato i presunti maltrattamenti a cui avrebbero assistito tra marzo e i primi di maggio, durante i loro stage all’interno della struttura. 

Una ha raccontato agli inquirenti: «Il primo giorno mi ero già accorta che i bambini erano trattati un po’ male. Ricordo che venivano presi per le braccia in modo un po’ forzato, forse violento. C’era poca cura di loro. Mi sono resa conto che molte volte le maestre dicevano bestemmie e parolacce nei confronti dei bambini». 

Un’altra: «Un giorno ci trovavamo nella sala adibita a mensa e c’era una bambina che piangeva insistentemente. Improvvisamente una delle maestre afferrava con violenza la bambina e la metteva nel seggiolone. La bambina, continuando a piangere, cercava di alzarsi ma la maestra la tratteneva con forza impedendole di muoversi. Dopo un po’, poiché non smetteva di piangere, decideva di prendere la bimba e chiuderla nella sala adibita al riposo lasciandola da sola al buio».

Non solo: le educatrici dell'asilo nido lanciavano anche palline ai bambini, e «attribuivano un punteggio alle parti del corpo colpite». «Un giorno ho visto la maestra che lanciava delle palline contro un bambino di circa un anno che stava imparando a camminare e cercava di alzarsi». E ancora: «Mi è anche capitato di vedere entrambe le maestre lanciare contro i bambini le pantofole da loro indossate». Non è finita: «Per svegliare i bambini le educatrici li prendevano ai fianchi, sotto le ascelle e li mettevano subito in piedi, provocandone il pianto, senza poi consolarli».

La direttrice dell’asilo, intercettata, ha affermato: «Bisogna giocare con queste cose, perché se si vede che io sto gridando a un bambino è maltrattamento? No, è quello che mi ha detto anche l’avvocato, loro partono dal momento in cui vedono ceffoni, tiri capelli, vomita e gli fai mangiare il vomito. Quello è maltrattamento».

Secondo il gip Ileana Ramundo, le maestre indagate non avrebbero «capacità di autocontrollo» e per questo sono state interdette dalla professione. Le testimonianze delle stagiste, secondo i magistrati, sarebbero «genuine e concordanti», ma gli avvocati delle sei indagate ribattono che le testimoni sarebbero state «scartate» durante lo stage e avrebbero motivi di rancore.