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Vestiremo come Anna e Grace. Cioè incappucciate

La prima delle tendenze che hanno dominato le sfilate della Settimana della Moda di Milano e che si stanno imponendo anche in quella di Parigi - certamente la più spettacolare, scenografica e glamorous - è del tutto evidente. E arriva, per direttissima, dalla metà degli anni Ottanta.

Gli amici della Generazione X ricorderanno quella leggenda ipnotica di Grace Jones e i suoi look più memorabili, scaturiti dal sodalizio artistico con quel genio della moda a cavallo tra Ottanta e Novanta che rispondeva al nome di Azzedine Alaïa. Abiti fasciantissimi, effetto seconda pelle, che sottolineavano ogni minimo accento del corpo e ogni scatto di muscolo del fisico statuario della cantante giamaicana. E che le coprivano il capo grazie a una sorta di cappuccio incorporato, posato sul capo a conferire ancor più mistero a quel viso già di per sé magico

Saint Laurent Primaveraestate 2023

Saint Laurent, Primavera-estate 2023

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Grace Jones in passerella per la collezione PE 1986 di Azzedline Alaia a Parigi

Grace Jones in passerella per la collezione PE 1986 di Azzedline Alaia, a Parigi (Photo by Pierre Vauthey/Sygma/Sygma via Getty Images)

Pierre VAUTHEY/Getty Images

Ecco, gli abiti in jersey con cappuccio del maestro tunisino della moda più memorabile degli Eighties sono diventati il segno distintivo dello stile della carismatica Queen of Gay Discos, contribuendo a disegnare un nuovo immaginario di donna sexy ma potente, androgina (come si diceva allora) e misteriosa, forte e volitiva, ma ammaliante.

Saint Laurent Primaveraestate 2023

Saint Laurent, Primavera-estate 2023

Grace Jones nel 1985.

Grace Jones nel 1985. (Photo by Vinnie Zuffante/Michael Ochs Archives/Getty Images)

Michael Ochs Archives/Getty Images

Nello stesso momento, ma in un altro luogo, invece, Anna Oxa esibiva un simile cappuccio iper sensuale sul palcoscenico dei palcoscenici, quello del Festival di Sanremo nel 1986. A vestirla per la sua esibizione di È tutto un attimo ci pensa lo stilista Paolo Negrato, che le cuce addosso una serie di look total black, tra il goth e il fetish: a entrare nell'immaginario collettivo è certamente il mitologico ombelico, ma qualche spanna più su si fa notare anche il sofisticato hoodie annesso all'abito, a incorniciarle il bellissimo viso.

Anna Oxa al Festival di Sanremo 1986.

Anna Oxa al Festival di Sanremo 1986.

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Philosophy di Lorenzo Serafini Primaveraestate 2023.

Philosophy di Lorenzo Serafini Primavera-estate 2023.

Alessandro Viero

Ecco, oggi gli stilisti sembrano essersi messi d'accordo nel rispolverare l'intrigante idea dell'hooded dress: da Milano a Parigi, da Versace a Saint Laurent, tutti d'accordo nel riproporre l'abito col quale incappucciarsi. Che un po' regala fascino, un po' salva dalla piega imperfetta. E un po' ti permette di imbozzolartici dentro, quando il mondo là fuori non offre più spunto di interesse. O ti annoia mortalmente. O semplicemente non ti piace più.

Che, coi tempi che corrono, non è mica cosa da poco.