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Italia Nostra chiede di non abbattere la Masera di Levico: “Con il solito pretesto del degrado strutturale, pazientemente atteso nell’ignavia, sta per essere cancellato un simbolo del paesaggio trentino”

LEVICO TERME. “Non distruggete un altro pezzo del patrimonio culturale trentino”, è questo l’appello che arriva dall’associazione Italia Nostra che chiede di non abbattere la Masera di Levico Terme. La fabbrica era stata voluta nel 1925 dalla Lega Contadini come essiccatoio per bozzoli di bachi da seta, luogo di lavorazione delle foglie di tabacco e infine magazzino per lo smercio di prodotti agricoli.

Ora l’edificio ha quasi 100 anni ma i suoi giorni sembrerebbero contati visto che dalla Provincia è arrivato il via libera per l’abbattimento. L’associazione però si oppone: “Con il solito pretesto del degrado strutturale, pazientemente atteso nell’ignavia, sta per essere cancellato un simbolo del paesaggio trentino, assurdamente scambiato per un ‘eco-mostro’”.

Secondo Italia Nostra si tratta di una decisione insensata, queste strutture infatti rappresentano per i vari territori una peculiarità che sarebbe equiparabile a quella di chiese e castelli. Meglio, secondo l’associazione, recuperare l’edificio che peraltro grazie alle sue dimensioni si presterebbe ad accogliere diverse attività, sia pubbliche che imprenditoriali. “Eppure l’unica soluzione prospettata da Patrimonio del Trentino è quella della demolizione”.

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