È Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina e simbolo dello «spirito ucraino», il personaggio dell'anno secondo il «Time».
«Il successo di Zelensky come leader in tempo di guerra si è basato sul fatto che il coraggio è contagioso», scrive il giornalista Simon Shuster nell'argomentare questa scelta. «Il suo istinto professionale, derivato da una vita come attore sul palcoscenico, lo ha portato a saper leggere la gente e a reagire ai suoi stati d'animo e alle sue aspettative. All'improvviso, il suo pubblico era il mondo. E lui era deciso a non deluderlo». Un riconoscimento, in poche parole, che conferma il grande carisma che inaspettatamente il leader ucraino - prima sottovalutato da molti - ha saputo mostrare dopo l'attacco russo.
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Dopo l'escalation che ha portato a una guerra che purtroppo si preannuncia ancora lontana dalla sua risoluzione, scrive il «Time», «Zelensky ha partecipato al World Economic Forum di Davos e al vertice della NATO a Madrid. Ha concesso interviste a presentatori di talk show e giornalisti e ha tenuto chat dal vivo con studenti a Stanford, Harvard e Yale. Ha sfruttato la fama delle superstar dell'intrattenimento per amplificare le sue richieste di supporto internazionale. Jessica Chastain e Ben Stiller hanno visitato il suo headquarter fortificato. Liev Schreiber ha accettato di diventare ambasciatore della piattaforma ufficiale di raccolta fondi dell'Ucraina. Sean Penn ha portato una statuetta dell'Oscar a Kiev e l'ha lasciata a Zelensky. Poi, il presidente ha permesso a un team di tecnici di creare un ologramma 3D con le sue sembianze, che è stato successivamente proiettato in occasione di conferenze in giro per l'Europa». Azioni che, come ha spiegato Andriy Yermak, capo dello staff del presidente al «Time», vanno in un'unica direzione: «"Se perdiamo l'attenzione, siamo in pericolo"».
