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1997, l’ultima vera rivoluzione della moda

Il XX° secolo è il periodo storico che ha visto la creazione e la trasformazione della moda così come la conosciamo oggi.

Decade dopo decade, rivoluzioni socio culturali, guerre e boom industriali hanno influenzato il modo di vivere e di pensare delle persone così come l’arte, la musica e ovviamente la moda. Quest’ultima in particolar modo ha sempre saputo adeguarsi assecondando le nuove esigenze sociali e interpretando al meglio lo spirito del momento.

Se gli anni ‘20, gli Anni Ruggenti, hanno celebrato l’euforia della rinascita post-bellica, gli anni ‘40 hanno subito l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, imponendo un regime di austerità e di privazioni. A metà del secolo il boom economico ha permesso una rinascita culturale ed estetica carica di positività e frivolezza muovendo i primi passi verso quella apertura mentale e culturale che troverà piena espressione negli anni ‘60 e ‘70. Sperimentazione, emancipazione sociale, trasgressione sono le parole chiave che in questo ventennio hanno rivoluzionato la società e con essa il modo di vivere, di vestire e soprattutto di pensare. Un percorso inarrestabile che culminerà, in termini di moda, con la celebrazione dell’edonismo e del glamour estremo negli ‘80, tra paillettes, abiti attillati, colori sgargianti e ostentazione dell’effimero. L’estetica diventa eclettica, provocante, a Parigi stilisti come Jean-Paul Gaultier e Thierry Mugler fanno parlare tutto il mondo per la loro moda stravagante, per i loro eccessi.

Siamo ormai alla fine del secolo, gli anni ‘90 sono un conto alla rovescia nell’attesa dell’avvento del nuovo millennio, e la moda ancora una volta rimescola le carte in tavola. La nuova generazione di stilisti (perché ancora si parlava di stilisti) è molto creativa, visionaria e soprattutto rifiuta gli eccessi e gli estremismi edonistici che la moda aveva raggiunto in quel momento. Nasce la moda minimalista, una corrente devota ad una estetica concettuale fatta di semplicità e di forme. Le passerelle di Parigi, e a seguire anche quelle di Milano e di New York, sono all’improvviso invase da collezioni inaspettate e soprattutto rivoluzionarie che portano nomi di designer sconosciuti come Martin Margiela, Helmut Lang, Ann Demeulemeester, Dries Van Noten, Walter Van Beirendonck (con la label W<, Wild & Lethal Trash), Jil Sander, in parte neo laureati da una scuola di moda che passerà alla storia, quella di Anversa, che si alternano agli stilisti della scuola giapponese come Rei Kawakubo (Comme des Garçons), Yohji Yamamoto o Issey Miyake. Una vera e propria rivoluzione estetica, per il mondo della moda probabilmente l’ultima vera e sola, che comunque lascia spazio e coesiste con il suo opposto ovvero l’estetica del Massimalismo, sexy ed opulento. Oltre ai già citati Mugler e Gaultier, creatori estrosi come Versace e Dolce & Gabbana in Italia e, tornando a Parigi, Christian Lacroix e Vivienne Westwood, per non parlare degli Enfants Terribles, John Galliano e Alexander McQueen, che alla guida di Maison importanti come Dior e Givenchy hanno dato un nuovo valore al significato della parola Glamour.

Insomma, un decennio esplosivo ed esuberanti in termini di moda, tanto che la rivista Vogue definì questi anni ‘The Fashion Big Ben’. Ed è proprio con questa definizione che il Palais Galliera di Parigi, uno dei musei dedicati alla moda più rinomati del mondo, ha deciso di intitolare la sua nuova mostra. “1997: Fashion Big Bang”, visibile dal 7 marzo fino al 16 luglio 2023, è una celebrazione di questo incredibile decennio, dell’estetica visionaria che lo ha contraddistinto, dell’impatto storico che ha avuto segnando una pietra miliare nell’evoluzione della moda, un decennio che potremmo definire il trampolino di lancio per l’estetica del XXI° secolo.

L’esposizione si presenta come un percorso itinerante che di salone in salone ripercorre le collezioni simbolo di questa rivoluzione estetica, dall’incredibile “Body Meets Dress, Dress Meets Body” di Comme des Garçons a alla “Stockman” di Martin Margiela. 50 silhouette, composte in parte dalla collezione Galliera, in parte da prestiti di altri musei, collezionisti e case di moda, ricreano quella magia e quella magnificenza che ha contraddistinto questo decennio d’oro della moda.

Michael Thompson / Courtesy of Jean Paul Gaultier

Jean Paul Gaultier, prima collezione haute couture primavera-estate 1997. Foto di Michael Thompson pubblicata su Vogue Paris nel marzo 1997, che presentava Gaultier, l'envol de la couture.