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A Castel Ivano 'manca' una donna in Giunta, Pasquazzo: “Dobbiamo pretendere il rispetto del principio delle pari opportunità”

CASTEL IVANO. "Nella Giunta comunale di Castel Ivano, per garantire la rappresentanza di genere, dovrebbero essere almeno due le donne assessore, ma al momento ce n'è una sola: come mai il sindaco non ha posto in essere alcuna iniziativa per rendere concrete le pari opportunità?”. A chiederselo è il consigliere comunale del comune della Valsugana Giacomo Pasquazzo, che ha ricostruito la vicenda dopo l'ultima seduta del Consiglio comunale del 29 novembre.

“Nell'ultima seduta – scrive – come gruppi consiliari Costruire il domani e Dipende da noi, abbiamo segnalato ed evidenziato che l'articolo 55 del Codice degli enti locali della Regione, affrontando il tema della parità di accesso dei rappresentati di entrambi i generi all'intero delle Giunte comunali, stabilisce che 'la Giunta comunale deve essere composta da rappresentati di entrambi i generi. La rappresentanza del genere meno rappresentato deve essere garantita almeno proporzionalmente alla sua consistenza in consiglio comunale'”.

A quel punto è stato evidenziato, continua Pasquazzo, che “in Consiglio comunale sono presenti, in questo momento, 5 donne su 18 consiglieri assegnati: un bel motivo di orgoglio per la nostra Comunità. Alla luce di ciò, dato che la Giunta comunale è composta da 6 elementi, il genere meno rappresentato dovrebbe, secondo il criterio di proporzionalità, poter contare su due seggi all'interno della Giunta. Ma così non è, perché al momento è presente una sola assessora”.

In risposta a questa segnalazione, dice il consigliere: “Il sindaco ha dichiarato di essere a conoscenza della materia. È bene evidenziare che la composizione del Consiglio non è cambiata ieri ma il 29 settembre (cioè quando Francesca Busarello è subentrata al dimissionario Marco Caramelle). In due mesi non è stata fatta alcuna riflessione sulla parità di accesso del genere meno rappresentato all'interno dell'esecutivo comunale. Eppure il sindaco ha detto di essere a conoscenza dell'articolo 55”.

L'auspicio dei consiglieri che hanno segnalato la questione è dunque che “l'ingresso di una nuova persona possa permettere all'Amministrazione di contare su sensibilità, esperienze e competenze utili in un momento storico come questo. È davvero surreale dover difendere un principio nel momento in cui il primo cittadino Vesco ha ammesso di conoscere la materia. In queste settimane, pur consapevole, il sindaco non ha avviato alcuna riflessione in merito. Stiamo parlando – continua il consigliere – di un principio-cardine: le pari opportunità hanno una rilevanza costituzionale, come dimostra l'articolo 51 della nostra Costituzione”.

Come mai, si chiede quindi in chiusura Pasquazzo: “Il sindaco non ha posto in essere alcuna iniziativa volta a rendere concrete le pari opportunità? Come mai non ha agito anche se sapeva di essere di fronte ad una potenziale irregolarità (attenzione, perché l'ordinamento, prevede un iter che può arrivare -in ultima istanza, cioè previa diffida e decorsi inutilmente dei termini- a decretare lo scioglimento del Consiglio comunale)? Ciò è semplicemente surreale. È possibile conoscere l'argomento e non agire, evitando -di fatto- di includere un numero maggiore di donne? No, non possiamo permettere che vi sia una discriminazione: c'è l'assoluta necessità di essere intransigenti e di pretendere il rispetto del principio delle pari opportunità”.